Il crollo del 9% del PIL italiano corrisponde a una perdita di 170 miliardi di euro
Il crollo del PIL italiano provocato dalla pandemia di coronavirus corrisponderà a una perdita da oltre 170 miliardi di euro nel 2020. È questo, secondo una stima, il conto dell’Italia presentato dal Covid-19, aggravato da problemi produttivi decennali.
Al momento si tratta soltanto di stime, che tuttavia prendono in considerazione lo scenario migliore, ovvero quello prefigurato dallo stesso Governo italiano.
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Il Governo sembra voler confermare la stima del -9% di crescita per l’anno che si sta per concludere. Ma il rischio che la stima sia ottimistica c’è. Come spiega l’Adnkronos, con un nuovo aumento dei casi il dato potrebbe scendere fino al -10,5%.
Sempre secondo il Governo, il rimbalzo nel 2021 sarà del 6%, e nell’anno successivo rallenterà a +3,8%.
Gli osservatori internazionali, per l’Italia, sono tuttavia più pessimistici. Secondo la Commissione europea, il PIL italiano scenderà del 9,9%, mentre la ripresa sarà soltanto del 4,1% l’anno prossimo e del 2,8% nel 2022.
Nonostante l’avvio della campagna vaccinale, anche Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2021 (+3,5%). All’inizio di questo mese, Fitch Ratings ha alzato le stime di crescita globale, ma ha abbassato quelle dell’Italia e dell’Europa.
Consumi in calo per 116 miliardi secondo Confcommercio
Per Confcommercio il calo dei consumi è stato, di 116 miliardi di euro, 1.900 euro pro capite, riportando la spesa ai livelli di metà Anni ‘90. La violenza della seconda ondata di coronavirus, che ha provocato in Italia più morti della prima, ha spiazzato chi sperava nell’impatto del rimbalzo del terzo trimestre (+16,1% sul quarto precedente).
A pesare anche il dato del settore turistico, uno dei settori più colpiti dalla pandemia che vale il 13% del PIL italiano. Secondo un rapporto Istat pubblicato in data odierna, nei primi nove mesi del 2020 le presenze nelle strutture sono state più che dimezzate.
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