Le stime sul PIL degli Stati Uniti sono state riviste da Goldman Sachs a causa dei crescenti contagi. Cosa accadrà secondo le nuove previsioni?
Le stime sul PIL degli Stati Uniti d’America sono nuovamente peggiorate.
Gli analisti di Goldman Sachs hanno scelto di rivedere al ribasso le proprie previsioni sull’economia a stelle e strisce e lo hanno fatto per un motivo specifico: il preoccupante aumento del numero dei contagi.
Come ormai previsto da molto tempo anche il PIL degli USA chiuderà il 2020 in flessione, ma questa a quanto pare si rivelerà più profonda di quanto inizialmente stimato.
PIL USA: le nuove stime di Goldman
La progressiva diffusione del coronavirus ha travolto l’intera economia mondiale e non ha risparmiato neanche gli Stati Uniti. Con il passare del tempo però mentre in molti Paesi la situazione emergenziale è (seppur solo parzialmente) rientrata, nel Nuovo Continente i problemi sono continuati.
Si pensi soltanto ai dati più recenti, che hanno mostrato un nuovo e preoccupante aumento del numero dei contagi e che hanno spinto gli analisti di Goldman a peggiorare le stime sul PIL degli USA.
Quest’ultimo, a loro detta, non chiuderà l’anno a -4,2% bensì a -4,6%; una revisione ribassista di 0,4 punti percentuali dunque.
“La solida ripresa della spesa al consumo a cui abbiamo assistito a partire dalla metà di aprile attraverserà probabilmente una fase di stallo a luglio e agosto, visto che le autorità imporranno ulteriori restrizioni, al fine di contenere la diffusione dei contagi”,
ha dichiarato il capo economista di Goldman, Jan Hatzius.
Notizie migliori dal mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione visto al 9% a fine 2020, contro la precedente stima di +9,5%.
Nel trimestre corrente, invece, il rimbalzo non sarà più del 33% ma si limiterà al +25%, mentre nell’intero 2021 la ripresa del PIL USA si attesterà al 5,8%.
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