Il calo del debito pubblico in Italia sarà un punto di svolta per cancellare lo scetticismo sul mercato italiano.
Il calo atteso del debito pubblico in Italia per quest’anno sarà un punto di svolta per la terza economia più grande della zona Euro, cambiando così lo scetticismo sul mercato finanziario italiano. Sono queste le parole del ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan intervistato a Roma da Bloomberg.
«Data la crescita reale e possibilmente un po’ più d’inflazione, che è fuori dal nostro controllo, vedremo una dinamica di accelerazione del debito verso il basso»,
ha detto Padoan.
«Questo cambierà la percezione dei mercati.»
Padoan e il primo ministro Matteo Renzi hanno attuato politiche utili alla crescita dell’Italia e frenato la spesa del Paese per ridurre il debito pubblico in Italia, che era salito a 2,21 miliardi di euro nel mese di novembre - in rapporto al PIL è secondo solo a quello della Grecia.
Sono inoltre in programma la vendita di asset statali per un totale dello 0,5 per cento annuo del PIL.
Il debito italiano scenderà al 132,4 per cento del PIL nel 2016, dal 132,8 per cento del 2015, come riportato dalle ultime previsioni della Commissione europea. Questo segnerebbe il primo calo dopo otto anni di crescita del rapporto debito-PIL.
La Commissione confermato «il fatto che stiamo assistendo ad una discesa del rapporto debito-PIL nel 2016», ha detto Padoan.
Aumenta lo spread Btp-Bund
Riflettendo la paura per la regione ad alto debito della zona europa, il differenziale dei rendimenti, o spread, tra i titoli italiani a 10 anni e i bund tedeschi è aumentato di 20 punti base nella giornata di lunedì. Poco fa, lo spread Btp-Bund a toccato quota 150, il livello più alto da luglio.
Lo stimolo fornito dal programma di acquisto titolo della Banca centrale europea, che durerà almeno fino al marzo 2017, permette ai rendimenti dei titoli italiani di rimanere vicino ai minimi storici e che i costi di finanziamento al governo siano ridotti.
«L’inflazione nella zona euro deve andare il più velocemente possibile verso quello che è considerato da tutti il valore di equilibrio, che è di circa il 2 per cento»,
Padoan ha detto nell’intervista.
«Siamo molto lontani da lì. La BCE sta facendo un ottimo lavoro. La mia opinione è che dovrebbe continuare a farlo.»
La crisi del comparto bancario
Il Quantitative Easing della BCE sta proteggendo i bond italiani dai recenti tumulti del comparto bancario.
Padoan ha aggiunto che i paesi dovrebbero fare del loro meglio «per facilitare la trasmissione del QE verso l’economia, che nel caso di Italia include avere a che fare con il sistema bancario.»
I prestiti lordi delle banche italiane a soggetti considerati insolventi hanno raggiunto un valore di 201 miliardi di euro nel mese di novembre. La misura più ampia compresa nel non performing debt, che comprende anche i prestiti che difficilmente verranno rimborsati in pieno, è salita a 360 miliardi di euro secondo i dati della Banca d’Italia.
La maggior parte dei bad loans sono stati fatti nei confronti di aziende, colpite dalla recessione più lunga d’Italia, dalla metà del 2011 fino all’ultimo trimestre del 2014.
Padoan ha riferito che sarà trovata presto una soluzione per Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, la terza banca del paese più grande per asset, che sta cercando di ripristinare la redditività. Dopo aver toccato i fondi degli investitori di fondi per ricostituire il proprio capitale, Paschi sta cercando un acquirente sotto pressione da parte della BCE.
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