Pagamenti PMI in ritardo? Fintech e invoice trading aiutano le imprese

Giulia Adonopoulos

30 Ottobre 2018 - 16:57

Le imprese che chiedono sostegno all’invoice trading per l’anticipo fatture sono più puntuali nei pagamenti. Ecco come il fintech può aiutare a risolvere il problema delle fatture evase con molto ritardo.

Pagamenti PMI in ritardo? Fintech e invoice trading aiutano le imprese

Che i ritardi nei pagamenti delle fatture soffochino le imprese italiane non è certo una novità, ma quello che in pochi sanno è che un segnale positivo viene dall’invoice trading.

Per i non addetti ai lavori, l’invoice trading è una sorta di crowdinvesting che consiste nella cessione di una fattura commerciale, finalizzata allo smobilizzo del capitale circolante, tramite un portale specializzato. La differenza con le altre tipologie di crowdfunding consiste nel fatto che la singola fattura viene acquistata da un solo soggetto e che gli investitori sono tipicamente soggetti professionali e non retail. In Italia l’invoice trading, così come altri strumenti fintech, sta prendendo piede come conseguenza della stretta creditizia delle banche, che snobbano sempre più le PMI considerandole troppo rischiose a parità di bilancio.

Pagamenti PMI in ritardo: il valore dell’invoice trading

In particolare, le imprese che utilizzano l’invoice trading hanno tempi di pagamento migliori: è quello che emerge da uno studio dell’Osservatorio Workinvoice (uno dei principali operatori nell’invoice trading in Italia), che mette in evidenza come il fintech, utile a risolvere il problema delle fatture evase con molto ritardo, riesca a generare circoli virtuosi sul sistema produttivo italiano.

Come afferma lo Studio Pagamenti di Cribis, se nel 2011 le PMI puntuali nel pagamento delle fatture erano il 45,7%, a settembre 2018 sono state il 36,3%, e le fatture evase con ritardi superiori a 30 giorni sono passate dal 5,7% all’11,3%, ovvero sono più che raddoppiate. E se c’era stato un miglioramento nel 2017 rispetto all’anno precedente, quest’anno si è registrato un nuovo peggioramento, dovuto inevitabilmente all’incertezza e alla sfiducia dei mercati che condiziona anche l’andamento delle PMI. Ed ecco che ancora una volta il Fintech rappresenta un lumino che può indicare la via giusta all’economia reale.

Le cose sembrano infatti andare meglio quando le imprese decidono di avvalersi del sostegno dei nuovi canali digitali: negli ultimi due anni quelle che si sono rivolte all’invoice trading per ottenere l’anticipo fatture sono riuscite a evitare in molti più casi il pagamento con oltre 30 giorni di ritardo.

I dati Workinvoice e Cribis

Workinvoice ha preso in considerazione circa 200 milioni di euro di transazioni effettuate sulla piattaforma nei suoi quasi 4 anni di attività e ci aiuta a capire il ruolo di sostegno dei servizi fintech nel panorama imprenditoriale nostrano. Da qui emerge che quelle che accettano la cessione del credito tramite factoring digitale sono tendenzialmente più virtuose della media. I pagatori peggiori? Non sono, come forse si è portati a pensare, le imprese più piccole con maggiori difficoltà, bensì quelle più grandi: è emerso infatti che le aziende con fatturato superiore ai 50 milioni evadono le fatture con ritardi di oltre 30 giorni nel 10% dei casi, contro l’8% delle piccole e il 6% delle medie.

Dallo Studio Pagamenti di Cribis si evince invece un trend inverso nei pagamenti con ritardi gravi: la microimpresa è in affanno per il 12,3% delle fatture, la piccola per il 6,9% e media e grande si aggirano sul 5%. Prendendo i dati Cribis, anche la tendenza alla puntualità è da attribuire alle aziende medio-piccole e micro. Se Le grandi imprese, infatti, pagano le fatture entro la scadenza solo nel 12,4% dei casi mentre per l’82,5% contengono i ritardi entro i 30 giorni, La media impresa è puntuale nel 25,1% dei casi e ritarda entro i 30 giorni nel 69,7%, per la piccola impresa le quote sono rispettivamente il 35,4% e il 57,7% e per la micro, il 37,5% e il 50,2%.

Imprese settentrionali le più virtuose

Dalle ricerche è emerso che le regioni più puntuali sono quelle del Nord Est (Veneto in primis), seguite da Lombardia ed Emilia Romagna. Fanalino di coda la Sicilia, preceduta da Calabria e Campania. Per quanto riguarda i settori produttivi, le aziende manifatturiere sono le più virtuose (si registrano ritardi gravi solo nel 7,8% dei casi). Ultimo in classifica il commercio al dettaglio, ma anche i trasporti non se la passano bene, con ritardi gravi per il 10,5% delle fatture.

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