Il presidente di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù ha cercato di fare chiarezza sulla questione del vaccino di AstraZeneca: “È sicuro, basta guardare i numeri”.
Proprio nel momento in cui il nuovo commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo ha rilanciato l’obiettivo di vaccinare l’80% degli italiani entro settembre, il caso AstraZeneca continua a tenere banco e non solo per i nuovi tagli alle forniture che sarebbero stati annunciati dall’azienda anglo-svedese.
Nella giornata di ieri infatti il Piemonte ha stoppato la somministrazione del vaccino di AstraZeneca dopo la morte di un insegnante, misura subito revocata a seguito dell’intervento del ministro Speranza dato che ogni decisione del genere spetta al Ministero e non alle singole Regioni. Resta solo lo stop al lotto interessato.
Il tutto mentre in Sicilia si sta indagando sulla morte di tre persone, con l’Olanda che ha deciso di aggiungersi ai Paesi che hanno sospeso la somministrazione del siero made in Oxford.
In questo scenario, il presidente di Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) Giorgio Palù intervistato da La Repubblica ha voluto fare il punto della situazione, ribadendo come il vaccino di AstraZeneca sia sicuro.
Palù rassicura sul vaccino di AstraZeneca
In un momento in cui l’Italia vuole iniziare a correre sul fronte del vaccino anti-Covid, il polverone che si sta innalzando su AstraZeneca potrebbe complicare non poco i piani del Governo e del nuovo commissario Figliuolo.
Il crescente scetticismo riguardo il siero elaborato da Oxford sta portando infatti a numerose disdette, tanto che il numero uno dell’Aifa Giorgio Palù ha voluto ribadire la sicurezza dei vaccini anti-Covid.
“C’è stata molta emotività, i vaccini sono sicuri basta guardare i numeri - ha spiegato il presidente dell’Aifa - Quello di AstraZeneca è stato inoculato a 11 milioni di persone nel Regno Unito. Ci sono stati 269 casi di tromboembolia successivamente alla somministrazione, dei quali 45 fatali. Sono stati però solo correlati temporalmente al vaccino, non si è trovato alcun nesso causale”.
Per Palù quindi “siamo al di sotto della media dell’incidenza di questa patologia nei non vaccinati, tra l’altro parliamo di eventi che hanno colpito persone con in media 70 anni”.
Visto quello che è successo in Piemonte, Giorgio Palù ha voluto poi ribadire come “la sorveglianza spetta all’Aifa, non alla singola Regione”, visto che “il piano vaccinale è nazionale, deliberato con una legge del Parlamento prima e ora con decreto, la Costituzione dice che in caso calamità nazionale è lo Stato che coordina le decisioni”.
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