Durissimo attacco di Gianluigi Paragone al Movimento 5 Stelle: “Sono la più grande fake politica, Di Battista sta provando a redimerli ma non ce la può fare”.
Che l’amore tra Gianluigi Paragone e il Movimento 5 Stelle fosse finito da un po’ è cosa nota, specie dopo l’espulsione del giornalista ora prestato alla politica, ma quelle sganciate dal senatore nei confronti del suo ex partito sono delle autentiche bordate.
In un’intervista concessa all’Huffington Post, che arriva proprio nel giorno in cui al Senato si discutono le due mozioni di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede dove il governo rischia di andare sotto, Paragone ha definito i 5 Stelle “ la più grande fake politica in corso d’opera ”.
Un Movimento che sarebbe “un altro mondo” rispetto a quello di due anni fa quando il conduttore decise di candidarsi con i pentastellati, visto che “ricordo quando puntavano il dito contro Mastella, ma Di Maio è peggio, Mastella almeno faceva politica, questi stanno semplicemente piazzando tutti”.
Se il giudizio nei confronti di Luigi Di Maio è molto duro, le parole sono molto più al miele a riguardo di Alessandro Di Battista “io e Ale abbiamo un buon rapporto personale, siamo amici. Alessandro sta provando a redimere il Movimento, ma non ce la può fare, il Movimento è infetto”.
Paragone contro il Movimento 5 Stelle
L’attacco si fa, se possibile, ancora più duro quando si comincia a parlare dell’argomento MES, con il premier Giuseppe Conte che secondo il senatore alla fine prenderà quei soldi in quanto ne ha bisogno.
“I 5 stelle poi sono la più grande fake politica in corso d’opera - è stato il commento di Paragone - Non c’è più niente lì. Buona parte si ingoierà il MES per tenersi il posto. Un pezzetto farà una battaglia simbolica e identitaria. Ma il grosso è tarato sulla linea poltronara”.
In merito alla sfiducia ad Alfonso Bonafede, Gianluigi Paragone che con il suo voto al Senato potrebbe essere decisivo in caso di uno strappo di Italia Viva, anche qui il giudizio è negativo nei confronti del Guardasigilli.
“Se proponi a Di Matteo un qualcosa di congruo al suo essere simbolo, e non sei in grado di sostenerla rimangiandotela, hai tradito lui e chi ti ha dato fiducia - ha attaccato Paragone - Cosa poi abbia fatto cambiare idea a Bonafede nel giro di 48 ore, questo lui non lo ha mai spiegato.Il suo silenzio è lo stesso di Di Maio e di Conte, sono ormai dei bambini presi a sberle”.
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