Paragone rischia l’espulsione dal M5S: ecco perché

Isabella Policarpio

18/12/2019

Gianluigi Paragone, esponente del M5S e simpatizzante della Lega, potrebbe essere espulso a causa del no alla manovra finanziaria. Il giornalista però minaccia di fare ricorso.

Paragone rischia l’espulsione dal M5S: ecco perché

I grillini chiedono le dimissioni di Gianluigi Paragone, uno degli esponenti più rappresentativi del Movimento 5 Stelle. Paragone infatti da tempo fa l’occhiolino alla Lega di Salvini e in occasione della votazione alla manovra finanziaria per il 2020 ha deciso di votare contro, contraddicendo la volontà del Movimento.

Per questa ragione il Movimento 5 Stelle ha aperto contro di lui la procedura dei probiviri per chiederne le dimissioni. Dal canto suo però, Paragone ha dichiarato che in caso di espulsione non esiterà a fare ricorso.

Grillo invece smorza i toni e durante la sua ultima visita a Roma ha dichiarato che ogni membro pentastellato è libero di abbandonare il Movimento; tuttavia sembra che i grillini stiano progressivamente perdendo sostenitori e tra loro c’è chi guarda alla Lega e chi al PD.

Paragone fuori dal M5S? Molti pentastellati ne chiedono le dimissioni

Il senatore Gianluigi Paragone torna a far parlare di sé. Questa volta pare che il Movimento 5 Stelle sia determinato ad espellerlo e ha aperto contro di lui la procedura dei probiviri.

Questa decisione è stata maturata dopo che Paragone durante la votazione alla manovra finanziaria ha espresso il voto contrario, mentre altriquattro senatori grillini si sono astenuti. Il giornalista non ha mai nascosto la sua vicinanza alla Lega di Salvini e ha anche dichiarato che «Di Maio non è più il capo politico».

Adesso diversi parlamentari pentastellati ne chiedono l’espulsione dal Movimento, tra questi anche il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che ha invitato Paragone a valutare caldamente le dimissioni spontanee, dato che le sue idee politiche non sono più in linea con quelle del Movimento. Dello stesso avviso anche grillino Luigi Gallo.

Paragone però non ha accolto la proposta di buon grado, anzi ha minacciato il Movimento di proporre un ricorso nel in cui venga espulso.

Grillo a Roma: “se una persona cambia idea lo può fare”

Intanto Beppe Grillo è giunto a Roma per un “sopralluogo” del Movimento e, a quanto pare, non sembra essere preoccupato del fatto che molti affiliati sembrano fare l’occhiolino ad altri partiti, e non ha lasciato commenti sul caso Paragone.

Anzi, come vediamo da Repubblica, avrebbe dichiarato: “Io non riesco a convincere nessuno, se una persona cambia idea lo può fare. Non sono qui per rasserenare nessuno, sono qui per conoscere. Tanta gente non l’ho mai vista né conosciuta.”

Grillo ha anche ribadito che l’unico leader politico del Movimento è Luigi Di Maio e che la sua figura non può essere messa in discussione.

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