Niente Pasqua e Pasquetta in compagnia di amici e parenti in Campania. De Luca proroga la quarantena fino al 14 aprile.
Molti italiani dovranno passare Pasqua e Pasquetta in quarantena. La prospettiva di trascorrere le vacanze pasquali 2020 in compagnia di parenti e amici da soli non si realizzerà per i cittadini della Campania. Lo ha disposto la scorsa notte dal Governatore della Regione Vincenzo De Luca, che così anticipa il governo e proroga la scadenza del decreto emanato dal premier Conte, prevista per il 3 aprile.
La Campania resterà in isolamento fino a 14 aprile e tutti i divieti e le restrizioni volti a combattere il coronavirus resteranno in vigore fino a quella data. Ricordiamo che quest’anno Pasqua è domenica 12 aprile.
Resteranno attivi i divieti di lasciare la propria residenza fatto salvo motivazioni di necessità dettate da comprovate esigenze lavorative, di salute o per acquistare i beni di prima necessità.
Pasqua in quarantena: la decisione della Campania
Il Governatore della Campania si è trovato costretto ad attuare questi provvedimenti per evitare di “aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud”. La preoccupazione maggiore è quella di non avere posti letto a sufficienza nella terapia intensiva per gestire un possibile picco di contagi, previsto proprio per metà aprile in Campania.
Secondo le stime dell’unità di crisi regionale, dopo i primi quindici giorni del mese prossimo il numero delle persone positive in Campania potrebbe salire a quota 3.000 e “dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali”.
Attualmente in Campania risulterebbero positive circa 1.200 persone di cui 318 ricoverate con sintomi, 123 in terapia intensiva e 631 in isolamento domiciliare.
La lettera di De Luca al Governo
Negli scorsi giorni il Governatore della Regione ha inviato anche una lettera al vetriolo al Governo, in cui illustra la situazione nel Sud Italia e denuncia il commissariato per l’emergenza di non rispettare gli impegni presi:
“Permanendo questa nullità di forniture non potremo fare altro che contare i nostri morti. Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente”.
Per il governo la priorità della fornitura sanitaria infatti resta nel Nord Italia, soprattutto nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Piacenza dove la situazione è davvero critica, ritenendo che la Campania e il mezzogiorno possano aspettare ancora qualche giorno.
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