Pensione 2022: perchè non si parla di quella con 42 anni e 10 mesi di contributi?

Lorenzo Rubini

3 Novembre 2021 - 20:01

La riforma delle pensioni sta destando moltissime preoccupazioni nei lavoratori prossimi alla quiescenza, cerchiamo di chiarire alcuni dubbi.

Pensione 2022: perchè non si parla di quella con 42 anni e 10 mesi di contributi?

Con la riforma delle pensioni si stanno avanzando ipotesi su quella che potrà essere la misura flessibile per superare la scadenza della quota 100 e non tornare bruscamente alla legge Fornero con i suoi rigidi paletti. Ma ad impensierire i lavoratori prossimi alla pensione non è tanto la scadenza della quota 100, quanto quello che interpretano come un silenzio preoccupante riguardo alla pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi.

Anche se sono moltissimi a chiederci una conferma in tal senso, rispondiamo in questo articolo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

“Buonasera. Ho letto una vostra risposta sulla cristallizzazione del diritto a esercitare quota 100 dopo il termine del 2021 raggiungendo o requisiti richiesti entro l’anno predetto. Avete anche sostenuto la conferma della pensione anticipata raggiungendo i 42 anni e 10 mesi. Il mio dubbio riguarda proprio questo tipo di pensione in quanto sulle notizie circolanti dalla riforma a partire dal 2022 non si parla più di questa tipologia di pensione e si insiste soltanto sull’innalzamento dell’età anagrafica facendo intendere che quest’ultima sarà l’unica accessibile a prescindere dal servizio raggiunto. Confermate tale versione ? Grazie”

Pensione 2022 ancora con 42 anni e 10 mesi

Le notizie circolanti sulla riforma in atto parlano diffusamente di quella che sarà la misura che prenderà il posto della quota 100 in scadenza, presumibilmente la quota 102. La misura in questione alzerà l’età anagrafica di accesso dell’attuale quota 100 a 64 mantenendo, però, i contributi richiesti inalterati (38 anni).

Questa misura resterà in vigore, molto probabilmente, per un solo anno e dal 2023 ci si potrà pensionare nuovamente solo con la legge Fornero. Questo dicono le notizie. Ed in esse è sottinteso che la pensione anticipata ordinaria, quella che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne, resterà in vigore senza alcun dubbio.

Quando si parla della Legge Fornero, infatti, le misure di pensionamento previste sono due:

  • la pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni con almeno 20 anni di contributi
  • la pensione anticipata ordinaria che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi (per le donne 41 anni e 10 mesi) indipendentemente dall’età.

Dire, quindi, che la quota 102 sarà una misura temporanea per ritornare alla legge Fornero implicitamente afferma che le due misure previste da questa legge non sono in discussione, che non saranno modificate o stravolte nè tanto meno abolite.

Dal 1 gennaio 2022, quindi, sarà possibile ancora accedere alla pensione di vecchiaia a 67, a quella anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi e, temporaneamente sarà possibile accedere alla quiescenza anche con la quota 102.Ogni volta, quindi, che sente parlare di Legge Fornero deve considerare che le due misure che prevede sono proprio le due misure strutturali alla base del nostro sistema previdenziale e per questo non vengono nominate esplicitamente.

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