Per chi svolge prevalentemente lavoro notturno vi è la possibilità di anticipare la pensione, vediamo quando ed in che modo.
Per i lavoratori che svolgono lavoro notturno vi è la possibilità di accedere al pensionamento già al compimento dei 61 anni e 7 mesi grazie alla quota 97,6 riservata ai lavoratori usuranti. Vediamo come funziona rispondendo alla domanda di un lettore di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno volevo sapere per cortesia se posso anticipare qualche anno di pensione dato che faccio già da 2 anni sempre la notte dalle 22 alle 06. E ad ora ho 34 anni di contributi in agosto 2021. Volevo sapere con quanti anni di contributi potrei andare e sempre se mi dite quante notti dovrei fare e per quanto tempo per usufruire di qualche anno in meno di contributi. Grazie mille”
Pensione anticipata notturno
I lavoratori notturni rientrano nei lavori usuranti e, quindi, possono fruire della pensione con la quota 97,6. Possono essere considerati lavoratori usuranti:
• i lavoratori che svolgono la propria attività di notte per almeno 6 ore per un certo numero di notti l’anno.
• i lavoratori che, nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino lavorano per almeno 3 ore per l’intero anno.
I lavoratori notturni che lavorano per l’intero anno possono rientrare nella quota 97,6 e possono accedere al pensionamento con almeno 61,7 anni di età e con almeno 35 anni di contributi (il totale della somma tra età e contributi deve risultare 97,6).
Per i lavoratori notturni, invece, che svolgono lavoro per almeno 6 ore a notte non per tutto l’anno, la quota cambia in base al numero di giorni lavorati:
- se si svolgono almeno 78 giorni di lavoro notturno l’anno la quota per accedere è sempre 97,6 e quindi sono richiesti almeno 61 anni e 7 mesi di età ed almeno 35 anni di contributi
- se si svolgono da 72 a 77 giorni di lavoro notturno la quota richiesta è di almeno 98,6 e sono richiesti almeno 62 anni e 7 mesi ed almeno 35 anni di contributi
- se si svolgono da 64 a 71 giorni di lavoro notturno la quota richiesta è di almeno 99,6 e sono richiesti almeno 63 anni e 7 mesi ed almeno 35 anni di contributi.
Infine, grazie ad una modifica del 2018, i lavoratori che svolgono lavoro su turni da 12 ore e che per meno di 78 giorni l’anno lavorano di notte, i giorni lavorativi effettivamente svolti devono essere moltiplicati per il coefficiente 1,5.
Per poter essere considerati lavoratori usuranti, però, è necessario aver svolto la mansione usurante (lavoro notturno in questo caso) per almeno 7 anni nei 10 anni che precedono la pensione o per la metà della vita lavorativa.
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