La pensione degli artigiani e dei commercianti, a volte, risulta molto bassa a causa delle aliquote contributive.
Molto spesso per artigiani e commercianti che accedono alla pensione c’è la brutta sorpresa di un assegno pensionistico più basso di quanto ci si aspettava. A cosa è dovuto l’importo e perchè è così basso?
Rispondiamo ad uno nostra lettrice che ci scrive:
“Buongiorno ho iniziato a lavorare il 02aprile del 1979 ora vado in pensione con il misto perché il 31dicembre1995non avevo 18anni di lavoro con 750 euro puliti faccio presente che da marzo 1989 sono artigiana e sono sempre stata in regola possibile che vengo così penalizzata dalla legge Dini? Diversamente avrei dovuto percepire 1050 euro”.
Pensione artigiani troppo bassa
Se da una parte ad incidere è il calcolo contributivo introdotto dalla Legge Dini, dall’altra ad influire in questo caso, sono anche le aliquote contributive.
Il calcolo con il sistema contributivo va a penalizzare soprattutto i redditi medi e quelli bassi, mentre in alcuni casi per chi ha redditi molto alti risulta anche vantaggioso. Il sistema contributivo, infatti, è una sorta di salvadanaio che restituisce, al momento del pensionamento, un assegno previdenziale calcolato solo su quanto si è versato con applicato un coefficiente di trasformazione che sale (ed è più vantaggioso) al crescere dell’età.
Solitamente, però, anche a parità di retribuzioni mensili, la pensione di un artigiano o di un commerciante è più bassa rispetto a quella di un lavoratore dipendente perché le aliquote contributive applicate sono diverse.
Mentre il lavoratore dipendente che versa nell’AGO è chiamato a corrispondere un’aliquota contributiva del 33%, per l’artigiano la stessa varia dal 24% (richiesto a titolari e collaboratori con età superiore ai 21 anni) al 21,90% (per titolari e collaboratori con età inferiore ai 21 anni).
Di fatto c’è un versamento mensile inferiore rispetto ai dipendenti, versamento che va ad influire soprattutto nel calcolo con il sistema contributivo visto che lo stesso trasforma in pensione mensile quanto realmente si è versato nella vita lavorativa.
E se un dipendente, quindi, versa 330 euro di contributi ogni 1000 euro guadagnati, l’artigiano ed il commerciante versano al massimo 240 euro ogni 1000 euro incassati. E questo incide sulla pensione, e soprattutto in quella parte di assegno calcolato con il sistema contributivo.
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