Quali sono le strade di pensionamento per un lavoratore gravoso che assiste anche un familiare con grave disabilità ai sensi della legge 104?
La vigente normativa previdenziale prevede per i lavoratori che assistono un familiare convivente con grave handicap ai sensi della legge 104/1992, la possibilità di accedere al pensionamento anticipato grazie a due misure: l’ape sociale e la quota 41. La normativa, però, prevede le stesse possibilità anche per chi svolge un lavoro cosiddetto gravoso (per questi ultimi lavoratori, inoltre, vi è la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con 5 mesi di anticipo rispetto ai 67 anni previsti per la totalità dei lavoratori).
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Circa l’oggetto ho letto su internet ma non ricordo la fonte che mia moglie se assiste un disabile come me con la 104/92 visto che lavora nella scuola dell’infanzia ed ha una contribuzione di 35 anni può o potrebbe andare in pensione 5 anni prima. Non so se sia vero e quali sarebbero i requisiti che dovrebbe avere mia moglie che ha 59 anni e se nell’eventualità fosse vero mia moglie andrebbe a perderci tra gli emolumenti dello stipendio e quelli della pensione o rimangono invariati? Di nuovo grazie mille per la disponibilità e per l’eventuale chiarimento”.
Pensione lavoratori gravosi
Sua moglie, con 59 anni di età e 35 anni di contributi, nell’immediato ha, come unica possibilità di pensionamento l’opzione donna. Questa misura, attualmente, permette il pensionamento alle lavoratrici dipendenti che hanno maturato 35 anni di contributi e compiuto 58 anni di età al 31 dicembre 2019, e alle lavoratrici autonome che alla stessa data hanno maturato 35 anni di contributi e 59 anni di età.
L’opzione donna dovrebbe essere prorogata dalla prossima legge di Bilancio anche per il 2021 permettendo l’accesso alle lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti sopra descritti entro il 31 dicembre 2020. In ogni caso con questo pensionamento si rischia di subire una pesante penalizzazione visto che è previsto l’intero ricalcolo contributivo dell’assegno previdenziale.
Come lavoratrice che assiste un familiare disabile in base alla legge 104/1992, inoltre, sua moglie avrebbe diritto ad accedere, ma solo nel caso che il disabile che assiste sia convivente, alla pensione con l’Ape sociale, che però richiede 63 anni di età, unitamente a 30 anni di contributi. Potrebbe accedere a questa misura anche come lavoratore gravoso (insegnante della scuola infanzia). La misura è in scadenza il prossimo 31 dicembre ma, anche se prorogata per il 2021 dalla prossima legge di Bilancio non potrebbe essere centrata dalla sua consorte.
Altra misura aperta ai caregivers ed ai lavoratori gravosi è la pensione con la quota 41 (che richiede 41 anni di contributi) che è riservata solo ai lavoratori precoci che abbiano maturato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni.
Quindi, con l’attuale normativa sua moglie potrebbe accedere alla pensione solo con l’opzione donna (che non vi consiglio proprio a causa delle penalizzazioni sull’assegno previdenziale che comporta).
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