Per chi è in possesso di 30 anni di contributi l’anticipo della pensione è possibile solo se si rientra in uno dei profili dell’Ape sociale.
Valutare se l’anticipo previdenziale convenga oppure no è facoltà solo del diretto interessato poiché solo chi lavora e deve smettere può valutare i benefici, non solo economici, che la quiescenza potrebbe portare.
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Il sottoscritto, entrato in servizio come Medico Psichiatra nel Luglio del 199 in atto , e precisamente al 28 Novembre c.a.,compirà 62 anni. Nel Settembre del 2018 gli veniva riconosciuta una invalidità civile pari al 85% definitiva. In atto svolge attività come Direttore U.O.C. di Psichiatrica a Catania Facente Funzione .
a) desidero sapere se in atto posso andare già in pensione.
b) se si .... l’eventuale conteggio di quanto possa avere in termini pensionistici.
c) se conviene pagare eventuali riscatti per arrivare alla soglia di 67 anni.
d) o chiedo Vostro specifico consiglio di cosa fare : es. continuare nella professione
per avere migliori benefici”
Pensione Ape sociale, non sempre conviene
Potrebbe accedere già nel 2021, se sarà inserita la proroga prevista nella Legge di Bilancio, la proroga dell’Ape sociale. Infatti, lei avendo maturato 30 anni di contributi e compiendo i 63 anni entro la fine del 2021 potrebbe accedere come lavoratore invalido con percentuale pari o superiore al 74%.
Ma non so quanto possa convenire questa scelta nel suo caso. L’importo massimo mensile erogato con l’Ape sociale, infatti, è di 1500 euro fino al compimento dei 67 anni, quando il pensionato percepirebbe la pensione realmente spettante.
Per chi, quindi, all’accesso ha diritto già ad una pensione inferiore ai 1500 la scelta potrebbe essere conveniente (anche se poi verrebbero erogate solo 12 mensilità l’anno, sempre fino al compimento dei 67 anni).
Nel suo caso a valutare deve essere lei con la consapevolezza che per i successivi 4 anni l’importo mensile spettante sarà di un massimo di 1500 euro per 12 mensilità.
Pagare contributi da riscatto non appare conveniente per lei, poiché non le permetterebbero in nessun modo di accedere ad una pensione anticipata diversa dall’Ape sociale (a meno che non riesca a riscattare almeno 12 anni di contributi che, però, anche a livello di onere sarebbe molto, molto pesanti).
Ovviamente continuare nella professione per altri 5 anni, fino al compimento dei 67 anni, porterebbe il suo montante contributivo a crescere aumentando, al tempo stesso, anche l’importo dell’assegno previdenziale spettante.
Ma ripeto, la reale convenienza di un anticipo o del proseguire la professione fino ai 67 anni può farla solo il lavoratore che potrà soppesare eventuali benefici sia a livello economico che di qualità della vita nell’uno e nell’altro caso.
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