Quali sono le possibilità di pensionamento per chi oggi ha maturato 38 anni di contributi ed è mamma?
Per le mamme che lavorano sono previste alcune agevolazioni previdenziali che permettono, con alcune misure, di accedere alla pensione con anticipo. Ma queste agevolazioni non riguardano tutte le misure di anticipo pensionistico e di vecchiaia, bensì solo alcune di esse.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno mi chiamo m. sono nata nel 1963 ho tre figli e e 39 anni lavorativi ma io ne calcolo 38 visto che devono essere 52 settimane per anno. E nei primi anni lavorativi non sono regolari. Sono una commessa di un supermercato e a tempo pieno da più di 20anni. Che tipo di pensione può esserci in tempi brevi con le mie caratteristiche. E cosa e, visto che se ne parla da qualche tempo, questi sgravi mamma lavoratrice. Grazie in anticipo. Credo che possa interessare diverse donne e mamme che hanno cresciuto e sempre lavorato i loro bimbi che ovviamente nel mio caso sono ormai uomini e donne, distinti saluti ”
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Pensione con 38 anni di contributi
Con 58 anni di età nel 2021 e 38 anni di contributi, purtroppo, nell’immediato non ci sono possibilità di pensionamento anticipato. L’unica pensione che permette il pensionamento a 58 anni è l’opzione donna che con la proroga attualmente in corso, però, permette l’accesso solo alle lavoratrici dipendenti che i 58 anni (per le autonome ne sono richiesti 59) li hanno compiuto entro il 31 dicembre 2020.
Stante l’attuale normativa per potersi pensionare deve raggiungere i 41 anni e 10 mesi di contributi necessari alle donne per accedere alla pensione anticipata ordinaria prevista dalla Legge Fornero.
Le agevolazioni che prevedono sconti per le mamme, purtroppo, sono limitate ad alcune misure specifiche, ovvero l’Ape sociale permette alle mamme lavoratrici di ottenere uno sconto contributivo di 1 anno per ogni figlio fino ad un massimo di due anni a chi accede alla pensione Ape sociale.
L’altra agevolazione per le mamme è prevista dalla legge Dini del 1995 e riguarda solo ed esclusivamente la pensione di vecchiaia per le donne che hanno iniziato a versare i propri contributi a partire dal 1996 e, pertanto, ricadono nel sistema contributivo puro. Per queste lavoratrici c’è la possibilità di un sconto di 4 mesi per ogni figli, fino ad un massimo di 12 mesi, sul requisito anagrafico per l’accesso (di fatto una donna con 3 figli potrebbe accedere alla pensione di vecchiaia a 66 anni invece che a 67 anni).
Appare chiaro come le agevolazioni per le mamme lavoratrici non possano essere applicate nel suo caso. Di fatto, però, se l’opzione donna venisse prorogata dalla prossima legge di Bilancio per un altro anno, coinvolgendo anche le lavoratrici che raggiungono i requisiti nel corso del 2021 potrebbe accedere a questa forma di pensionamento anticipato. Ma è doveroso avvertirla che si tratta di una scelta molto penalizzante per l’assegno previdenziale, visto che richiede il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno.
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