Quando è possibile neutralizzare i contributi meno convenienti al calcolo dell’assegno previdenziale? Scopriamo come funziona l’istituto.
Capita, soprattutto in questo ultimo periodo, che un lavoratore abbia gli anni di contributi versati a importo più basso (a causa di riduzione delle ore di lavoro, di una cassa integrazione o di indennità di disoccupazione) che possano andare ad influire, svalutandola, sulla quota pensione retributiva. In questo caso potrebbe essere possibile richiedere la neutralizzazione o sterilizzazione di alcuni periodi contributivi.
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Gentile redazione Money,
sono un dipendente privato che ha maturato più di diciotto anni di contribuzione al 31/12/1995; sarei grato di sapere se le regole fissate dalla giurisprudenza permettono di “sterilizzare o neutralizzare” l’eventuale contribuzione riferita ad anzianità successive alla maturazione del diritto a pensione anticipata (42 anni e 10 mesi secondo legge Fornero o 38 anni di contributi e 62 anni secondo quota 100).
In altre parole, una volta raggiunto il requisito contributivo minimo per accedere alla pensione di anzianità l’eventuale ulteriore contribuzione accreditata può essere neutralizzata ove il suo conteggio produca un danno sulla quota retributiva della pensione senza aspettare l’età pensionabile di vecchiaia (67anni)?
In attesa di riscontro alla presente, si ringrazia per la gentile attenzione.”
Neutralizzazione dei contributi per la pensione
Le regole della normativa vigente prevedono che il lavoratore possa richiedere all’INPS la sterilizzazione (o neutralizzazione) dei contributi versati dopo il raggiungimento della contribuzione minima per accedere o alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata.
Solo, quindi, l’eventuale contribuzione versata dopo il raggiungimento del requisito contributivo di accesso può essere neutralizzata, ovvero:
- contributi versati oltre i 20 anni necessari per accedere alla pensione di vecchiaia
- contributi versati oltre i 42 anni e 10 mesi di contributi (per le donne 41 anni e 10 mesi) necessari per accedere alla pensione anticipata.
La possibilità di sterilizzazione è concessa nel limite massimo di 260 settimane di contributi nel caso di:
- rioccupazione del lavoratore con retribuzione più bassa rispetto alle precedenti
- in caso di contributi figurativi di integrazione salariale (in questo caso senza considerare il limite massimo delle 260 settimane)
- in caso di contribuzione volontaria.
Si ricorda che tale facoltà può essere esercitata dalla generalità dei lavoratori dipendenti del settore privato e dei lavoratori autonomi iscritti presso le gestioni speciali.
Una cosa a cui fare attenzione: se il periodo per il quale si richiede la neutralizzazione è necessario per acquisire il diritto alla pensione, la facoltà non è esercitabile.
L’opzione può essere esercitata anche prima del compimento dei 67 anni se si accede alla pensione anticipata.
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