Pensione con riscatto laurea: quanto si riesce ad anticipare realmente?

Lorenzo Rubini

1 Aprile 2021 - 15:51

Il riscatto laurea risulta conveniente solo nel caso che permetta un reale anticipo della pensione, soprattutto se agevolato.

Pensione con riscatto laurea: quanto si riesce ad anticipare realmente?

Il riscatto laurea consente di valorizzare ai fini previdenziali gli anni di studi. Ma non sempre conviene affrontare l’onere che viene richiesto per il riscatto poiché se questo non permette un reale anticipo sulla pensione a livello economico non è una scelta saggia.

Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Mia figlia sta per fare domanda di riscatto della laurea. La lettura del vostro utilissimo articolo sulla convenienza non scontata del riscatto integrale dei corsi di laurea ha rafforzato la mia incertezza.
Perciò raccolgo volentieri il vostro provvidenziale invito a sottoporvi il mio dubbio e spero che possiate darmi qualche indicazione, anche in linea di massima, per un primo orientamento.
Ecco il caso.

  • Nata giugno 1991
  • Laurea triennale 2010/2013
  • Laurea magistrale biennale 2013/2015
  • Assunta a tempo indeterminato 1/9/2016 impiegata in azienda privata
    Il periodo è tutto in regime contributivo, quindi è possibile il riscatto agevolato (circa € 5.265 per ogni anno) e la rateizzazione fino a 120 rate.
    Il dubbio è se convenga riscattare tutti e 5 gli anni o se sia più ragionevole limitare a 3 o a 2 gli anni da riscattare.
    Sia pure con la consapevolezza che le norme saranno diverse, sarebbe utile capire come inquadrare in linea di massima il rischio di pagare oggi somme a Inps per riscattare anni che non serviranno.
    Quindi chiedo se è possibile fare qualche simulazione che aiuti a fare la scelta più prudente possibile nella prospettiva di pensione anzianità e di vecchiaia.
    In che caso è più probabile che si corra il rischio di pagare inutilmente il riscatto di uno o più anni universitari?
    Provo a fare una simulazione
    Caso a) – pensione di vecchiaia
    Nata giugno 1991 e avendo iniziato a lavorare nel settembre 2016, arriverebbe a 67 anni (età pens. vecchiaia donna, oggi) nel 2058 avendo maturato ( 2058-2016=) 42 anni di contributi .
    In questo caso come influisce il riscatto anni di laurea? Cioè, se per la pensione di vecchiaia servono 42 anni di contributi, ove oggi si riscattino 5 anni, si potrà andare in p. vecchiaia nel (2058-5=) 2053 cioè a 62 anni ?
    Caso b) – pensione di anzianità /opzione donna - pensione anticipata
    41 anni e 10 mesi sono richiesti per la “pensione anticipata” quindi partendo dal settembre 2016 ( +41 anni e 10 mesi=) giugno 2058 avendo 67 anni.
    In questo caso se riscatta 5 anni può andare in pensione a 62 anni? ( ma non c’è differenza tra vecchiaia e anzianità?)
    Insomma mi piacerebbe sapere, secondo il vostro giudizio qual è, se c’è , l’elemento da tenere in considerazione per quanto possibile per una scelta prudente.
    Ringrazio fin da ora per ogni contributo che potrete indicare.
    Un cordiale saluto”

Pensione con riscatto laurea, quanto si anticipa?

Cerchiamo di analizzare il caso: assunta a 25 anni circa, quanto conviene riscattare agevolatamene la laurea? Il caso di sua figlia è molto lineare e uno di quelli in cui il riscatto è conveniente: avendo iniziato a lavorare quasi subito dopo la laurea, riscattare gli anni di studi le permette di avere contributi versati a partire dai 20 anni, cosa che non è da tutti.

Nel caso della pensione di vecchiaia (che non richiede 42 anni di contributi ma solo 20, e richiede un’età anagrafica di 67 anni) il riscatto laurea è completamente inutile: la pensione di vecchiaia non può essere anticipata visto che oltre al requisito contributivo richiede anche quello anagrafico (67 anni) che non può essere in nessun caso abbassato. Se si deve procedere al riscatto laurea per la pensione di vecchiaia si può puntare soltanto ad aumentare l’importo dell’assegno (di circa 20 euro ogni anno riscattato con l’agevolazione) e proprio per questo motivo non è consigliabile affrontare l’onere.

Nel caso della pensione anticipata, che per le donne richiede 41 anni e 10 mesi di contributi (fino al 2026, dal 2027 potrebbe tornare a crescere ma crescerebbero anche gli anni richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia, quindi, il ragionamento è comunque valido), sua figlia la raggiungerebbe, in base ai contributi da lavoro ed ipotizzando una continuità lavorativa costante, a circa 67 anni, la stessa età per accedere alla pensione di vecchiaia. Riscattando la laurea, però, potrebbe risparmiarsi 5 anni di lavoro e accedere alla quiescenza anticipata al compimento dei 62 anni. In questo caso, quindi, il riscatto sarebbe molto conveniente.

Da mettere in conto, sempre, che le cose potrebbero non andare come prospettato: supponiamo che oggi sua figlia si carichi dell’onere del riscatto e un domani per qualsiasi motivo dovesse smettere di lavorare per qualche anno, tutto il discorso fatto non avrebbe più valore.

Il mio consiglio può essere solo quello di attendere: il riscatto agevolato della laurea non ha una scadenza fissata (e dovrebbe, quindi, essere strutturale) e quindi sua figlia può prenderlo in considerazione anche fra qualche anno quando potrà valutare meglio gli anni di contributi che mancano per raggiungere l’anticipo della pensione ed eventuali nuove misure che potrebbero essere messe in campo.

«Se hai dubbi e domande contattaci all’indirizzo email chiediloamoney@money.it»

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