Pensione di reversibilità, in quali casi spetta ai figli?

Isabella Policarpio

12/11/2019

La pensione di reversibilità normalmente spetta al coniuge del defunto; tuttavia esistono dei casi in cui anche i figli ne hanno diritto. Vediamo quali.

Pensione di reversibilità, in quali casi spetta ai figli?

In quali casi la pensione di reversibilità spetta ai figli del defunto? La legge impone precisi requisiti in merito all’età, alla dipendenza economica dal defunto e all’inabilità al lavoro.

Quando ricorrono le circostanze previste dalla legge, il beneficio della pensione di reversibilità spetta a tutti i tipi di figli a carico del defunto, senza distinzione tra quelli nati fuori e dentro il matrimonio, figli adottivi, figli legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati.

Andiamo a spiegare nel dettaglio i requisiti necessari ad ottenere la pensione di reversibilità e come inoltrare la richiesta all’Inps.

Pensione di reversibilità, quali figli ne hanno diritto?

Dunque, assodato che la pensione di reversibilità spetta anche ai figli del defunto, andiamo ad elencare in quali circostanze e quali figli ne hanno diritto.

Precisamente, i figli hanno diritto all’erogazione della pensione di reversibilità solo se al momento del decesso del genitore sono:

  • minori di 18 anni;
  • inabili al lavoro, a prescindere dall’età;
  • studenti fino a 21 anni;
  • universitari fino a 26 anni e comunque non oltre il corso legale di laurea.

Ai fini della pensione di reversibilità, nella nozione di “figlio” rientrano sia quelli nati in costanza di matrimonio che non, i figli adottivi, legalmente riconosciuti, giudizialmente dichiarati e anche quelli nati da matrimoni precedenti. Inoltre, hanno diritto alla pensione di reversibilità anche i figli nati dopo la morte del genitore, ma solo se la nascita avviene entro 300 giorni dalla data del decesso.

La cifra dell’assegno di reversibilità varia in base al numero di figli economicamente a carico del defunto; precisamente:

  • 70% della pensione in presenza di un solo figlio;
  • 80% della pensione in presenza di due figli;
  • 100% della pensione per tre o più figli.

Quali sono i “figli a carico”?

Precisiamo che hanno diritto alla pensione di reversibilità solamente i figli che erano a carico del defunto. Ma quali sono i figli a carico? Dunque, si considerano figli a carico, quindi economicamente dipendenti dal genitore:

  • i maggiorenni studenti in possesso di un reddito annuo non superiore al trattamento minimo maggiorato del 30%;
  • i maggiorenni inabili in possesso di un reddito annuo non superiore a quello previsto per la pensione agli invalidi civili totali;
  • i maggiorenni inabili, titolari di assegno di accompagnamento, in possesso di un reddito annuo non superiore a quello previsto per la pensione agli invalidi civili totali maggiorato dell’importo dell’indennità.

Figli disabili, quali hanno diritto alla reversibilità?

La pensione di reversibilità dei genitori non spetta indistintamente a tutti i figli che siano stati dichiarati disabili ma bisogna fare attenzione alla percentuale applicata dall’Inps. Il riferimento normativo è l’articolo 8, comma 1, della Legge 222/1984, qui viene stabilito che la reversibilità spetta esclusivamente ai figli disabili al 100% e quindi totalmente inabili al lavoro.

Tale percentuale di disabilità deve sussistere al momento della morte del genitore e quindi non potranno essere fatti valere eventuali peggioramenti successivi alla data del decesso.

Altro presupposto essenziale, oltre all’invalidità del 100%, è che il figlio disabile maggiorenne o minorenne fosse completamente a carico del genitore defunto, quindi non economicamente autosufficiente.

Reversibilità: gli altri beneficiari

Oltre al coniuge e ai figli, vi sono anche altri beneficiari della pensione di reversibilità, ovvero i nipoti minori conviventi, purché totalmente a carico del defunto.

In mancanza di coniuge, figli e nipoti, la pensione di reversibilità può essere erogata nei confronti dei genitori con più di 65 anni di età, non pensionati, a carico del defunto, e i fratelli/sorelle celibi/nubili se non pensionati ed inabili al lavoro, sempre che al momento della morte del defunto risultino a suo carico.

Come si ottiene la pensione di reversibilità per i figli?

L’erogazione della pensione di reversibilità non scatta automaticamente alla morte del genitore, ma deve essere espressamente chiesta all’Inps con apposita domanda.

La richiesta pensione di reversibilità può essere presentata online, collegandosi direttamente sul sito dell’Inps, oppure agli Uffici centrali e periferici, sia direttamente sia tramite patronato.

Alla domanda vanno allegati i seguenti documenti o autocertificazioni:

  • certificato di morte;
  • certificato di stato di famiglia alla data del decesso;
  • dichiarazione sul diritto alle detrazioni d’imposta;
  • dichiarazione reddituale;
  • modalità di pagamento.

Vediamo ora le quote di pensione spettanti ai superstiti:

Coniuge e figli Percentuale
coniuge senza figli 60%
coniuge con un figlio 80%
coniuge con due o più figli 100%

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