La pensione di vecchiaia, se si è in possesso di determinati requisiti, è raggiungibile anche con meno di 20 anni di contributi, anche per gli invalidi.
Quali sono le possibilità di pensionamento per un lavoratore invalido che non ha raggiunto i 20 anni di contributi? Le vie percorribili sono diverse ma è necessario essere in possesso di determinati requisiti.
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Buonasera,
chiedere per me è piuttosto complicato..
ho 77 anni e sono invalido al 100% per via di una malattia rara, ho domandato più volte a più enti o organizzazioni per sapere se possibile ottenere una pensione di invalidità oppure di anzianità.
Ho un reddito per un piccolo appartamento affittato a Euro 650 mensili , sono handicappato e non posso muovermi se non sorretto e accompagnato,..
Ho rinunciato a capire il perché di tanti giri e giravolte senza mai avere una piccola spiegazione del motivo per cui non ho accesso ad una pensione.
Per quanto alla mia situazione dei versamenti INPS: ho versato contributi per 18 anni circa e non so altro.
Ringrazio molto se possibile ottenere una piccola attenzione a capire.
Grazie ancora, distinti saluti. ”
leggi anche
Pensioni: quali agevolazioni per gli invalidi?
Pensione con meno di 20 anni di contributi
Nel suo caso la situazione è piuttosto complicata. Non ha diritto, infatti, all’assegno sociale a causa del reddito che le deriva dall’appartamento affittato e per lo stesso motivo non ha possibilità di accesso alla pensione di cittadinanza.
Al compimento dei 67 anni non ha avuto diritto all’accesso alla pensione di vecchiaia per il mancato raggiungimento dei 20 anni di contributi minimi richiesti dalla stessa. Esiste però, la possibilità di poter accedere alla pensione di vecchiaia anche con meno di 20 anni di contributi ma per capire se ne ha diritto deve reperire, anche tramite Patronato, altre informazioni sui contributi da lei versati.
Se, infatti, i contributi sono stati versati tutti prima del 31 dicembre 1992 ha diritto di accedere alla pensione di vecchiaia in deroga che richiede solo 15 anni di contributi e prevista dalla Legge Amato del 1992.
Se, invece, ha richiesto entro il 24 dicembre 1992 l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari ha comunque diritto ad accedere al pensionamento con soli 15 anni di contributi, grazie alla seconda deroga prevista dalla stessa Legge Amato prima citata.
Se, poi, ha avuto una carriera discontinua, la stessa possibilità gliela offrirebbe la terza deroga della Legge Amato che richiede una anzianità contributiva di almeno 25 anni (primo contributo versato almeno 25 anni prima della domanda di pensione) e che almeno per 10 anni siano stati versati contributi non sufficienti alla copertura contributiva annuale (meno di 52 settimane l’anno).
Un’ultima possibilità di pensionamento, infine, è rappresentata dalla pensione di vecchiaia contributiva, richiedibile al compimento dei 71 anni ma solo da chi ha versato tutti i contributi successivamente al 31 dicembre 1995. Questa misura richiede un minimo di 5 anni di contributi.
Le consiglio, quindi, carte alla mano, di farsi assistere da un patronato per cercare di capire se ha diritto ad una qualsiasi delle pensioni previdenziali sopra citate ed in alternativa chiedere anche se ha diritto all’assegno di accompagnamento visto che è invalido al 100% ed ha bisogno dell’assistenza di terzi per muoversi.
«Se hai dubbi e domande contattaci all’indirizzo email chiediloamoney@money.it»
© RIPRODUZIONE RISERVATA