Pensione con misura Tridico, Inps: a due categorie di persone conviene di più

Simone Micocci

13 Ottobre 2021 - 12:16

Pensione a 63 o 64 anni con la misura Tridico, presidente dell’Inps: ci sono due categorie a cui converrebbe maggiormente, ecco perché.

Pensione con misura Tridico, Inps: a due categorie di persone conviene di più

Nelle ultime ore si è tornati a parlare con insistenza di una nuova forma di pensionamento anticipato che potrebbe essere introdotta dal 1° gennaio 2022, in sostituzione di Quota 100. Una misura proposta direttamente da Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps, della quale abbiamo già spiegato il funzionamento in una guida dedicata.

Nel dettaglio, la “misura Tridico”, che d’ora in avanti chiameremo così in onore del suo ideatore, consentirebbe l’accesso alla pensione con largo anticipo - intorno ai 63 o 64 anni - ma rinunciando, almeno inizialmente, a una parte di assegno. Non ci sarebbero penalizzazioni in uscita - e questo è già un aspetto importante - se non lo svantaggio che andando prima in pensione si perde comunque una piccola percentuale di assegno.

La domanda a cui vogliamo rispondere in questo articolo è: a chi converrebbe davvero la misura Tridico per andare in pensione? Dopo averne analizzato il funzionamento abbiamo individuato due categorie di persone che dovrebbero sperare che questa misura venga effettivamente introdotta.

Come funziona la misura Tridico per andare in pensione prima

Come prima cosa è importante chiarire che c’è un motivo per cui il Presidente dell’Inps sta facendo così tanta pressione su questa misura. Questa, infatti, riesce allo stesso tempo a rispondere a due diverse esigenze: da una parte garantisce flessibilità in uscita, dall’altra “costa” poco e dunque sarebbe anche economicamente sostenibile.

Secondo le stime dell’Inps, infatti, nel 2020 il costo sarebbe di appena 500 milioni, per poi salire progressivamente e arrivare a 2,4 miliardi di euro nel 2029.

Il funzionamento è semplice: consentire a chi lo volesse di andare in pensione a 63 o 64 anni (l’età precisa deve essere ancora valutata) e con 20 anni di contributi, percependo però una sola parte della pensione.

Nel dettaglio:

  • al compimento dei 67 anni, ossia al raggiungimento del requisito per la pensione di vecchiaia, verrebbe riconosciuta anche la rimanenza, ossia la parte di assegno calcolata con il retributivo.

A tal proposito, ricordiamo che:

  • il sistema contributivo per il calcolo della pensione si applica per i contributi successivi al 1° gennaio 1996.
  • il sistema retributivo vale invece per i contributi antecedenti alla suddetta data.

C’è un caso, però, in cui le regole del contributivo valgono fino al 31 dicembre del 2011 (e quindi il contributivo per i periodi successivi) ed è quello del lavoratore che alla data del 31 dicembre 1995 ha maturato almeno 18 anni di contributi.

Questo è un aspetto importante da cui partire per fare chiarezza su quando effettivamente la misura Tridico conviene.

Pensione con misura Tridico: a chi conviene

Come anticipato, sono due le categorie alle quali accedere alla pensione con la misura Tridico - qualora questa dovesse essere approvata - converrebbe. Vediamo di chi stiamo parlando.

Chi ha iniziato a lavorare molto tardi

È ovvio che maggiore è la parte di pensione accumulata nel regime contributivo e più conviene la misura Tridico. In questo caso, infatti, smettendo di lavorare a 63 o 64 anni si avrebbe diritto alla quasi totalità della pensione maturata, aspettando poi i 67 anni per avere diritto anche all’altra residua parte accreditata nel retributivo.

Diversamente, questa misura non conviene a chi può godere dell’agevolazione per cui il regime retributivo si applica fino alla data del 31 dicembre 2011. Questi, infatti, possono vantare al massimo 10 anni nel contributivo, insufficienti per avere diritto a un assegno adeguato.

Ad esempio, pensiamo a un lavoratore che rientra nella suddetta casistica e che nell’ultima decade ha percepito uno stipendio di 3.000,00€ lordi. Questo ha accantonato per ogni anno di lavoro 12.870,00€, arrivando a un montante contributivo di 128.700,00€. Questo accetta di accedere all’opzione Tridico e va in pensione a 64 anni, quando si applica un coefficiente di trasformazione pari al 5,060%. Significa che di pensione annua, per la sola parte calcolata nel contributivo, spettano circa 500 euro al mese.

Chi è disoccupato

A chi può vantare un maggior numero di periodi contributivi nel regime retributivo, dunque, andare in pensione con la misura Tridico non conviene. O meglio, dipende da quella che è la sua situazione lavorativa attuale.

Perché la seconda categoria alla quale l’opzione Tridico conviene è quella del disoccupato, colui che all’età di 63 o 64 anni (a seconda di quello che sarà il limite anagrafico individuato) si trova senza lavoro. Anziché aspettare per qualche anno senza pensione, si potrebbe perlomeno richiedere una parte di assegno, per quanto bassa che sia, così da attendere con maggiore serenità il compimento dei 67 anni.

Iscriviti a Money.it