Sai che se sei titolare di pensione di reversibilità potresti aver diritto all’assegno di vedovanza? Ecco cos’è, gli importi e i requisiti aggiornati.
Se sei titolare della pensione di reversibilità forse non sai che c’è un ulteriore somma di cui puoi beneficiare ogni mese. Si tratta dell’assegno di vedovanza, la prestazione economica erogata dall’Inps che consente di ottenere un incremento dell’importo della pensione di reversibilità, o indiretta, riconosciuta al coniuge superstite.
Si tratta di un’integrazione destinata a chi, dopo il decesso del coniuge, percepisce la pensione ai superstiti e si trova in particolari condizioni di reddito e salute e rientra nella platea degli Assegni al nucleo familiare (Anf), i quali pur essendo stati notevolmente depotenziati con la riforma dei bonus per la famiglia continuano a essere riconosciuti in determinate circostanze.
Nonostante l’entrata in vigore dell’Assegno unico universale per i figli, l’assegno di vedovanza Inps continua a essere pagato, in casi specifici, a beneficio del solo superstite, senza necessità di avere altri familiari a carico. È infatti sufficiente che il richiedente sia titolare di pensione di reversibilità da lavoro dipendente, sia nel settore privato che pubblico, e che rispetti precisi requisiti di inabilità al lavoro e di limite reddituale.
L’importo dell’assegno di vedovanza varia a seconda del reddito del richiedente e può arrivare a circa 600 euro annui, rappresentando così un aiuto importante per sostenere il reddito familiare in seguito alla perdita del coniuge.
Proprio per questo motivo, è fondamentale conoscere a chi spetta l’assegno di vedovanza, quali sono i requisiti da soddisfare e come presentare correttamente domanda all’Inps per ottenerlo, anche al fine di beneficiare di eventuali arretrati.
A tal proposito, nei prossimi paragrafi vedremo nel dettaglio tutte le informazioni utili su assegno di vedovanza, requisiti, importi aggiornati, modalità di richiesta e possibilità di recuperare le somme spettanti anche per gli anni precedenti.
Requisiti di reddito e importi riconosciuti
Al fine di beneficiare dell’assegno di vedovanza, è necessario soddisfare una serie di condizioni che spaziano dalla posizione previdenziale del coniuge deceduto alla situazione personale del richiedente.
Nel dettaglio, il primo requisito fondamentale è essere titolari di una pensione ai superstiti, che può essere di reversibilità o indiretta. Ricordiamo che la pensione di reversibilità è riconosciuta al coniuge superstite di un pensionato deceduto, mentre quella indiretta spetta ai familiari di un lavoratore deceduto che non era ancora in pensione, ma aveva maturato determinati requisiti contributivi.
È importante sottolineare che l’assegno di vedovanza è destinato esclusivamente ai titolari di pensioni derivanti da lavoro dipendente, sia nel settore pubblico che privato. Sono quindi esclusi i titolari di pensioni liquidate nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, come artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri.
Un secondo requisito essenziale è l’inabilità al lavoro del richiedente. Per accedere all’assegno di vedovanza, infatti, il coniuge superstite deve essere riconosciuto invalido al 100% e inabile al lavoro: la persona, quindi, non deve essere in grado di svolgere alcuna attività lavorativa a causa di infermità o difetti fisici o mentali. In alternativa, è sufficiente essere titolari dell’indennità di accompagnamento, in quanto già presuppone un riconoscimento di inabilità totale.
Importi
Il terzo requisito riguarda il reddito personale del richiedente. Per l’anno 2025, l’assegno di vedovanza spetta in misura piena ai coniugi superstiti con un reddito annuo complessivo inferiore a 28.659,42 euro.
In questo caso, l’importo mensile dell’assegno è pari a 52,91 euro.
Se invece il reddito annuo è compreso tra 28.659,42 euro e 32.148,88 euro, l’assegno viene riconosciuto in misura ridotta, pari a 19,59 euro mensili. Oltre la soglia di 32.148,88 euro, non si ha diritto all’assegno di vedovanza.
Nel calcolo del reddito personale si considerano tutti i redditi imponibili ai fini Irpef, nonché quelli esenti dalle imposte o soggetti a ritenute alla fonte, se superiori a 1.032,91 euro. Sono esclusi dal computo i redditi derivanti da indennità di accompagnamento, pensioni di guerra, pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva vittime di infortunio e rendite vitalizie Inail.
Come fare domanda (e chiedere anche gli arretrati)
La domanda per ottenere l’assegno di vedovanza deve essere presentata seguendo le stesse modalità previste per gli assegni al nucleo familiare su pensione. È necessario inoltrare una nuova richiesta per ogni periodo di validità della misura, che va da luglio a giugno dell’anno successivo, con la possibilità di richiedere anche gli arretrati per un massimo di cinque anni. Considerando un importo di circa 600 euro mensili, quindi, si può arrivare a circa 3.000 euro di arretrati.
La richiesta può essere presentata direttamente online tramite il sito dell’Inps, contattando il contact center, oppure rivolgendosi a un patronato. Alla domanda devono essere allegati alcuni documenti fondamentali, come l’autocertificazione della composizione del nucleo familiare, la dichiarazione dei redditi, la data di vedovanza, il numero e la categoria della pensione di reversibilità e una copia del documento d’identità.
È possibile richiedere l’assegno di vedovanza già al momento della domanda per la pensione di reversibilità oppure successivamente, sempre rispettando i requisiti previsti.
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