Con l’ufficialità del tasso di rivalutazione delle pensioni applicato con decorrenza dall’1 gennaio 2025 possiamo vedere di quanto aumenta la pensione di reversibilità spettante ai superstiti.
Con l’ufficialità rispetto al tasso di rivalutazione che verrà applicato a gennaio sui trattamenti previdenziali possiamo rispondere alla domanda su quanto aumenta la pensione di reversibilità riconosciuta ai familiari superstiti.
Anche la pensione di reversibilità infatti si rivaluta per effetto del meccanismo che adegua gli importi al costo della vita, con l’obiettivo di mantenere inalterato il potere d’acquisto. Va detto però che quest’anno, specialmente per chi prende una piccola quota della pensione di reversibilità, gli aumenti sono molto lontani rispetto a quelli che sono stati riconosciuti nell’ultimo biennio caratterizzato da una forte crescita dell’inflazione. Per le ultime due rivalutazioni la percentuale di aumento è stata prima dell’8,1% e poi del 5,4%, per quanto l’effetto dell’adeguamento sia stato limitato dall’introduzione di un nuovo meccanismo che ha penalizzato maggiormente coloro che hanno un importo di pensione che supera di 4 volte il trattamento minimo.
Quest’anno invece il tasso di rivalutazione ufficializzato dal ministero dell’Economia sulla base dei dati forniti dall’Istat è dello 0,8%, persino più basso rispetto a quello che era stato stimato in legge di Bilancio (pari all’1%). Perlomeno viene ripristinato il meccanismo originario di rivalutazione mettendo fine ai tagli voluti dal governo Meloni, ma nonostante ciò gli aumenti si limiteranno a pochi euro in più ogni mese.
E come vedremo di seguito la rivalutazione si applica anche sui limiti oltre cui il reddito personale non è compatibile con la pensione di reversibilità e pertanto scattano i tagli sulla stessa. Anche in questo caso, però, la variazione è minima.
Rivalutazione anche per le pensioni di reversibilità
La pensione di reversibilità spettante ai familiari superstiti è a tutti gli effetti un trattamento di tipo previdenziale e come tale è soggetto annualmente a rivalutazione così da mantenere inalterato il potere d’acquisto.
Ogni inizio gennaio, quindi, il trattamento viene adeguato al costo della vita applicando il tasso di rivalutazione accertato nella misura percentuale prevista per la fascia di reddito di appartenenza. Solo quando l’importo è pari o inferiore a 4 volte il trattamento minimo la rivalutazione è al 100% del tasso. Se l’importo è superiore, scattano dei tagli, come definiti dalla legge n. 448 del 1998, dove si legge che:
- Per la parte di importo che non supera di 4 volte il trattamento minimo viene applicata una rivalutazione pari al 100% del tasso di inflazione accertato, quindi dello 0,80% quest’anno.
- Per la parte di importo che supera di 4 volte il trattamento minimo ma non di 5 volte, si applica invece una rivalutazione ridotta, pari al 90% del tasso. La percentuale sarà quindi dello 0,72%.
- Infine, per la parte di importo che supera di 5 volte il trattamento minimo, la rivalutazione scende al 75% del tasso accertato, ossia dello 0,60%.
Pensioni di reversibilità, i nuovi importi
Per la rivalutazione delle pensioni di reversibilità si applicano le stesse regole previste per i trattamenti diretti. Di seguito le percentuali applicate sull’importo originario:
Fascia assegno | Da | A | Indice di perequazione | Tasso d’inflazione provvisorio | Rivalutazione effettiva |
---|---|---|---|---|---|
Fino a 4 volte il trattamento minimo | --- | 2.394,44€* | 100% | 0,80% | 0,80% |
Oltre 4 e fino a 5 volte il trattamento minimo | 2.394,44€* | 2.993,05€ | 90% | 0,80% | 0,72% |
Oltre 5 volte il trattamento minimo | 2.993,05€ | --- | 75% | 0,80% | 0,60% |
* Per le pensioni d’importo superiore alla soglia limite ma comunque inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante per la fascia precedente, l’aumento di rivalutazione è attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.
Esempio
Prendiamo come esempio una pensione d’importo pari a 2.500 euro lordi, riconosciuta al 60% al coniuge (1.500 euro) e al 20% al figlio (500 euro). Per merito della rivalutazione, l’assegno aumenta:
- Dello 0,80% per i primi 2.394,44 euro, a fronte di un incremento di 19,16 euro.
- Per i restanti 105,56 euro, invece, la rivalutazione è dello 0,72%, quindi si aggiungono altri 76 centesimi.
L’incremento complessivo sarà di 19,92 euro mensili (lordi), con la pensione che sale a 2.519,92 euro. Le singole quote saranno quindi pari a 1.511,95 e 503,98 euro.
Ecco il testo aggiornato con i nuovi valori della pensione minima per il 2024:
Nuove soglie per il cumulo tra redditi da lavoro e pensione di reversibilità
Il coniuge che prende la pensione di reversibilità può lavorare, tuttavia in assenza di figli a carico deve stare al di sotto di una certa soglia per non rischiare un taglio dell’assegno che va dal 25% al 50% a seconda del reddito percepito.
Come parametro di riferimento viene preso il trattamento minimo di pensione, anch’esso soggetto a rivalutazione annua. Ragion per cui nel 2024 cambiano, innalzandosi, le soglie reddituali entro cui stare per evitare il taglio. Considerando che la pensione minima salirà a 603,39 euro mensili, per un totale di 7.844,07 euro annui, ne risulterà che:
- tra le 3 e le 4 volte il trattamento minimo, ossia nella parte che va da 23.532,21 a 31.376,28 euro, la pensione di reversibilità percepita viene decurtata del 25%;
- tra le 4, 31.376,28 euro, e le 5 volte, 39.220,35 euro, la decurtazione è del 40%, mentre superando anche questa soglia è del 50%.
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