Pensioni, ufficiali i nuovi importi dall’1 gennaio 2025 per effetto della rivalutazione

Simone Micocci

29 Novembre 2024 - 09:50

Pensioni, ufficiali i nuovi importi a decorrere da gennaio 2025. Ecco la tabella con tutti gli aumenti dovuti alla rivalutazione.

Pensioni, ufficiali i nuovi importi dall’1 gennaio 2025 per effetto della rivalutazione

È stato appena ufficializzato dal ministero dell’Economia, attraverso il decreto del 15 novembre 2024 pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 278 del 27 novembre, il tasso di rivalutazione che si applica sulle pensioni a decorrere da gennaio 2025.

La cattiva notizia è che la percentuale di rivalutazione, che segue al tasso dell’8,1% applicato nel 2023 e a quello del 5,4% per il 2024, è persino più basso rispetto a quelle che erano le stime in legge di Bilancio 2025, pari all’1% e la metà esatta di quanto invece era stato previsto nel Def.

La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2024, che quindi si applica sugli importi a decorrere dall’1 gennaio prossimo, è infatti pari allo 0,8%. Ricordiamo che questa percentuale tiene conto dell’indice dei prezzi registrato nell’anno corrente: considerando il brusco rallentamento dell’inflazione era quindi immaginabile una percentuale molto ridotta rispetto a quella degli ultimi anni, per quanto comunque non così tanto.

A questo punto nasce anche un problema per il governo Meloni, visto che con un tale tasso di rivalutazione l’aumento straordinario previsto in legge di Bilancio 2025 garantirà persino meno dei 3 euro annunciati. Sarà quindi necessario rivedere la manovra, con la percentuale del tasso di rivalutazione straordinario per le pensioni il cui importo non supera la soglia del trattamento minimo che dovrebbe salire dal 2,2% al 2,7% come richiesto da Forza Italia.

A tal proposito, di seguito faremo chiarezza su come cambiano le pensioni dall’1 gennaio prossimo, su qual è l’aumento a seconda dell’importo e sull’aggiornamento degli importi delle prestazioni assistenziali quale appunto l’integrazione al trattamento minimo, l’Assegno sociale e la pensione di invalidità civile.

Come funziona la rivalutazione

Perlomeno per aggiornare le pensioni verrà utilizzato il meccanismo originariamente previsto dalla legge n. 448 del 1998 e non quello più svantaggioso introdotto dal governo Meloni per limitare i costi della rivalutazione.

Questo sistema prevede solo tre fasce con relative percentuali di rivalutazione (e non sei fasce come il sistema utilizzato nel 2023 e 2024) con la differenza poi che il tasso ridotto si applica non su tutto l’importo dell’assegno ma solo sulla parte che supera la soglia prevista.

A tal proposito, considerando un tasso di rivalutazione dello 0,8%, sappiamo che pensioni godranno di un aumento secondo queste regole:

Trattamento minimo Importo Percentuale di rivalutazione Tasso effettivo di rivalutazione
Fino a 4 volte 2.394,44* euro 100% 0,8%
Tra le 4 e le 5 volte Tra 2.394,44 euro e 2.993,05* euro 90% 0,72%
Sopra le 5 volte Sopra i 2.993,05 euro 75% 0,6%

* Per le pensioni d’importo superiore alla soglia limite ma comunque inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante per la fascia precedente, l’aumento di rivalutazione è attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

A tal proposito, ecco una tabella che dà un’idea rispetto a quelli che sono gli aumenti e i nuovi importi a decorrere dal mese prossimo.

Importo lordo 2024 Importo lordo 2025 Aumento lordo da gennaio 2025
800 806,40 6,40
1.000 1.008,00 8,00
1.200 1.209,60 9,60
1.400 1.411,20 11,20
1.600 1.612,80 12,80
1.800 1.814,40 14,40
2.000 2.016,00 16,00
2.200 2.217,60 17,60
2.400 2.419,20 19,20
2.600 2.620,64 20,64
2.800 2.822,08 22,08
3.000 3.023,51 23,51
3.200 3.224,71 24,71
3.400 3.425,91 25,91
3.600 3.627,11 27,11
3.800 3.828,31 28,31
4.000 4.029,51 29,51
4.200 4.230,71 30,71
4.400 4.431,91 31,91
4.600 4.633,11 33,11
4.800 4.834,31 34,31
5.000 5.035,51 35,51
5.200 5.236,71 36,71
5.400 5.437,91 37,91
5.600 5.639,11 39,11
5.800 5.840,31 40,31
6.000 6.041,51 41,51

Pensioni minime, il governo ha un problema

Con la legge di Bilancio 2025 il governo aveva stimato un tasso di rivalutazione dell’1%, allo stesso tempo confermando la rivalutazione straordinaria già applicata nel 2024 ma portandola dal 2,7% al 2,2%.

Di fatto, le pensioni minime sarebbero così salite da 614,77 euro a 617,89 euro, un incremento di 3 euro molto criticato.

Con la rivalutazione dello 0,8% però il governo sarà obbligato a fare un altro sforzo. Alle condizioni attuali, infatti, si passerebbe da una pensione minima di 598,61 euro a una di 603,39 euro. Per effetto della rivalutazione straordinaria del 2,2% ci sarebbe un ulteriore incremento a 616,67 euro. Sarebbero quindi meno di 2 euro in più rispetto allo scorso anno, una cifra davvero povera per chi invece puntava a 1.000 euro di aumento.

Aumento anche per pensioni di invalidità civile e Assegno sociale

Ricordiamo che la rivalutazione si applica anche a pensioni di invalidità civile e Assegno sociale. Per le prime si passerà da 333,33 euro mensili a 336 euro circa, mentre per quanto riguarda la cosiddetta “pensione” sociale l’importo sale da 534,41 a 538,68 euro.

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