Aver cristallizzato il diritto alla pensione con una determinata misura non obbliga all’accesso. Vediamo il caso.
La pensione con il regime sperimentale opzione donna è altamente penalizzante per la maggior parte delle donne che la scelgono. Questo perché a fronte di un corposo anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia si richiede di accettare un ricalcolo interamente contributi della pensione spettante.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno, ho cristallizzato il diritto alla pensione opzione donna con 58 anni e 35 anni di contributi....con 1000 euro al mese circa di pensione...troppo poco!
La domanda è: rimanendo per altri 4/5 anni con altrettanti anni di contribuzione, a quanto potrebbe ammontare l’assegno mensile della pensione?”.
Pensione opzione donna con diritto cristallizzato
L’opzione donna può risultare in alcuni casi anche molto penalizzante, soprattutto se gli anni di contributi versati fino al 1996 sono un buon numero. In ogni caso, per chi ha cristallizzato il diritto all’accesso entro il 31 dicembre 2020 è possibile presentare domanda di pensione in qualsiasi momento successivo, anche 4 o 5 anni dopo.
Ma quello che mi chiedo è, presentare domanda di pensione con opzione donna dopo 5 anni che si è maturato il diritto è conveniente? La convenienza del regime sperimentale, infatti, è proprio l’anticipare di diversi anni la pensione.
Pur avendo cristallizzato il diritto, la lavoratrice che non lo esercita subito, decidendo di continuare a lavorare ed avvicinandosi al requisiti di accesso per la pensione anticipata, di fatto vanifica la convenienza della scelta dell’opzione donna. Accedendo all’opzione donna a 58 anni con 35 anni di contributi, infatti, si anticipa di 9 anni la pensione di vecchiaia e di 7 anni circa la pensione anticipata.
Scegliendo di rimanere al lavoro per altri 5 anni, poi, si maturerebbero 40 anni di contributi e scegliere di accedere alla pensione con l’opzione donna a 63 anni con 40 anni di contributi significherebbe anticipare di 4 anni la pensione di vecchiaia e di soli 2 anni la pensione anticipata, un anticipo che non giustificherebbe la penalizzazione a cui si deve sottostare.
Di fatto sicuramente con 5 anni di permanenza al lavoro in più l’importo dell’assegno spettante aumenterebbe (ma neanche di tanto), ma attendendo ulteriori 2 anni di potrebbe avere un guadagno non indifferente sulla pensione spettante per il solo fatto di eliminare il calcolo contributivo applicato dall’opzione donna.
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