La pensione opzione donne è accessibile con 35 anni di contributi, ma non tutti i contributi sono utili al raggiungimento del requisito.
La pensione con il regime sperimentale opzione donne prevede la possibilità di anticipare la pensione a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le autonome a patto che siano in possesso di almeno 35 anni di contributi. Attualmente questo tipo di pensionamento è accessibile solo per chi è riuscito a raggiungere il requisito anagrafico e quello contributivo entro il 31 dicembre 2019.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno, vorrei sapere se i contributi figurativi relativi a brevi periodi di malattia/lunghi mesi di Naspi sono accreditabili nel caso dei 35 anni richiesti da pensione Opzione Donna oppure se non sono calcolabili;se la misura pensionistica stessa sarà verosimilmente estesa oltre dicembre2021. (al momento raggiungo tot 34,5anni comprensivi di 9 mesi Naspi/1,5 mesi di malattia/*+eventuali 5,5mesi che posso aggiungere con probabile riscatto. Nata a marzo 1964,per cui entrerei nei 58anni previsti a marzo 2022).grazie della risposta”
Pensione opzione donne e requisito contributivo
A fare chiarezza su quali sono i contributi validi per il raggiungimento dei 35 anni di contributi necessari per accedere all’opzione donna è la circolare numero 11 del 2019 dell’INPS.
Il tale circolare l’istituto precisa che sono validi al raggiungimento del requisiti i contributi versati a qualsiasi titolo quindi vi rientrano i contributi obbligatori, quelli da riscatto e da ricongiunzione ma anche i contributi volontari e quelli figurativi con l’esclusione di quelli accreditati per la malattia e la disoccupazione indennizzata.
Nel conto dei 35 anni necessari per accedere alla pensione con il regime sperimentale, quindi, non vanno considerati i contributi figurativi che derivano dalla disoccupazione indennizzata (come, ad esempio, la Naspi) o quelli per periodi di malattia.
Dal suo conteggio, di conseguenza, deve scorporare i 9 mesi di contribuzione derivante dalla Naspi e il mese e mezzo derivante da malattia (che, in ogni caso, potranno essere conteggiati per il calcolo dell’assegno pensionistico).
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