Per chi vuole andare in pensione con quota 102, è bene sapere che la misura ricalca quasi completamente quanto previsto dalla quota 100.
Dal 1 gennaio 2022 la quota 100 è stata definitivamente archiviata restando in vigore solo per chi ha cristallizzato i requisiti entro la fine dello scorso anno. Al suo posto, e solo per il 2022, è arrivata la quota 102 che richiede un requisito anagrafico di 2 anni superiore per accedere.
Rispondiamo alla domanda di un lettore di Money.it che ci scrive:
“Buonasera, non sono riuscito a centrare la quota 100 lo scorso anno perché avevo soltanto 37 anni e 10 mesi di contributi. Quest’anno, compiendo anche i 64 anni a luglio, riesco a centrare i requisiti della quota 102. Vorrei capire, però, se la misura prevede finestre di attesa per la decorrenza della pensione e se, come la quota 100, impedisce a chi la sceglie di continuare a lavorare dopo la pensione. Grazie per il servizio che offrite.”.
Pensione quota 102 e finestre
La pensione quota 102 ricalca quasi in tutto la quota 100 e differisce da quest’ultima solo per il requisito anagrafico più alto: 64 anni contro i 62 anni che richiedeva la misura appena scaduta.
In tutto il resto le misure sono simili, comprese le finestre di uscita ed il divieto di cumulo dei redditi da lavoro con quelli da pensione. Ricordiamo, quindi, nel dettaglio il funzionamento delle finestre di uscita e del divieto di cumulo.
Anche la quota 102 prevede la decorrenza della pensione con un certo ritardo rispetto al raggiungimento dei requisiti: si dovranno attendere, quindi, 3 mesi se si lavora nel settore privato e 6 mesi se si lavora per il pubblico impiego.
Nel suo caso, raggiungendo i 64 anni a luglio, potrà accedere alla pensione dal 1 novembre se lavora nel settore privato e dal 1 febbraio 2023 se è un dipendente del pubblico impiego. Ricordiamo, tra le altre cose, che per i dipendenti del pubblico impiego resta in vigore anche l’obbligo di preavviso di almeno 6 mesi all’amministrazione di appartenenza.
Anche per quel che riguarda il divieto di cumulo, nulla cambia rispetto alla quota 100: per chi accede alla pensione con quota 102, quindi, sarà vietato lavoro subordinato, parasubordinato ed autonomo fino al compimento dei 67 anni. L’unica eccezione resta il lavoro autonomo occasionale nel limite dei 5000 euro l’anno.
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