Pensione: si può anticipare usufruendo del congedo straordinario?

Lorenzo Rubini

16 Febbraio 2022 - 19:13

Pensione: si può anticipare usufruendo del congedo straordinario?

Il congedo straordinario viene riconosciuto al lavoratore dipendente che assiste un familiare convivente con handicap grave ai sensi della legge 104 del 1992. Il periodo di congedo è coperto non solo da una indennità pari all’ultima retribuzione ma anche da contribuzione volontaria valida ai fini del pensionamento.

Rispondiamo alla domanda di una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Buongiorno, ho 56 anni e 35 di contributi. Sono caregiver per mio marito dal 2005.
Stavo valutando la mia posizione pensionistica in riferimento all’opzione donna e
avrei intenzione di usufruire del congedo parentale di 2 anni. Chiedo a voi per cortesia un consiglio su cosa fare anche con un riguardo ai fini economici:continuare fino a raggiungere i 41 anni e 10 mesi oppure optare per opzione donna anticipando i 58 anni usufruendo del congedo? In attesa di delucidazioni, porgo cordiali saluti.”.

Pensione prima con congedo straordinario

Il congedo straordinario non permette l’anticipo della pensione. Per i 24 mesi di congedo, infatti, sono riconosciuti contributi figurativi ma per maturare i 2 anni è necessario che i due anni di congedo siano trascorsi.

Il beneficio, pertanto, non le permette di cogliere la possibilità di pensione con opzione donna: la misura richiede che il beneficiario abbia compiuto i 58 anni e maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021. Se anche andasse in congedo straordinario dovrebbe, in ogni caso compiere i 58 anni per accedere all’opzione donna e sperare che la misura venga prorogata fino a coinvolgere coloro che matureranno i requisiti nel 2023.

Se richiede il congedo straordinario, quindi, si troverà al termine delle fruizione ad avere 58 anni circa e 37 anni di contributi, requisiti che le permetterebbero l’accesso alla pensione solo con opzione donna ma solo a patto che il regime sperimentale venga prorogato ancora. Ma deve mettere in conto che questa scelta le comporterebbe una penalizzazione non indifferente sull’assegno previdenziale, visto che in molti casi si tratta di un taglio che tocca anche il 30% della somma spettante.

La via più semplice per un suo pensionamento, a mio avviso, è quella di fruire del congedo per prendere almeno 2 anni di respiro nell’assistenza di suo marito e poi decidere se tornare al lavoro per raggiungere i 41 anni e 10 mesi di contributi o, magari, tentare di versare contributi volontari per raggiungere il requisito contributivo (sempre che opzione donna non venga prorogata poiché in tal caso potrebbe scegliere quella via per pensionarsi).

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