Per i lavoratori autonomi con Partita IVA le modalità di pensionamento sono le stesse previste per i lavoratori dipendenti.
Le regole di pensionamento sono uguali per tutti i lavoratori, siano essi autonomi, siano dipendenti del settore privato o di quello pubblico. Per poter andare in pensione è necessario centrare i requisiti richiesti dalle diverse misure anche se qualche piccola differenza la trovano coloro che hanno versato solo nel sistema contributivo.
Cerchiamo di capire rispondendo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno sono partita Iva dal 1999, senza contributi precedenti tale data. Età 69 anni è cambiato qualcosa rispetto alla Monti/ Fornero che prevedeva obbligo contributi prima del 1996? Grazie”.
Pensione lavoratore con Partita Iva
Non so se non le hanno spiegato bene o se lei ha frainteso quello che le hanno detto: la riforma previdenziale Monti Fornero non prevede che per potersi pensionare siano necessari contributi versati prima del 1996. Ma solo requisiti diversi per chi ha contributi versati solo a partire dal 1996. Cerchiamo di fare chiarezza.
La pensione di vecchiaia si raggiunge al compimento dei 67 anni ed in presenza di almeno 20 anni di contributi versati, per tutti i lavoratori, dipendenti ed autonomi. Per chi ha contributi versati prima del 1996 i requisiti di accesso terminano qui. Per chi, invece ricade interamente nel sistema contributivo ed ha iniziato, quindi, a versare i suoi contributi solo a partire dal 1996, come lei, è richiesto anche un altro requisito per poter accedere alla pensione a 67 anni.
La pensione contributiva, infatti, non essendo integrabile al trattamento minimo, prevede che sia soddisfatto anche il requisito dell’importo dell’assegno previdenziale che per permettere l’accesso a 67 anni deve essere pari o superiore a 1,5 volte l’assegno socialen INPS (una pensione mensile, quindi, di circa 700 euro).
Molto probabilmente, quindi, l’assegno da lei maturato non soddisfa questo requisito e proprio per questo motivo non le hanno permesso l’accesso alla pensione al compimento dei 67 anni. Ma questo non significa che non avrà diritto alla pensione di vecchiaia, solo che dovrà attendere ancora qualche anno per averla.
Per chi ricade nel sistema contributivo ed ha contributi versati solo a partire dal 1996 (ma lo stesso vale anche per chi esercita il Computo in Gestione Separata) e non riesce a soddisfare il requisito dell’importo dell’assegno al compimento dei 67 anni, la pensione di vecchiaia viene riconosciuta al compimento dei 71 anni, indipendentemente dall’importo,
In ogni caso se negli ultimi due anni ha continuato a lavorare e versare contributi potrebbe anche chiedere ad un patronato la simulazione della pensione spettante per capire se con gli ulteriori 2 anni di contributi versati riesce a soddisfare il requisito dell’importo.
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