La Commissione Europea, come di consueto, ha pubblicato il mese scorso il monitoraggio annuale, questa volta con uno sguardo attento sull’istruzione, analizzando tutti i progressi nella formazione dell’intera UE
Il monitoraggio dell’Unione Europea, quest’anno si è incentrato in gran parte sull’insegnamento e l’apprendimento in questa era digitale (strano a dirsi). È stato rivelato, purtroppo, che più del 15% degli studenti presenti in tutti i paesi membri, non possiede ancora un livello di competenze digitali considerate “sufficienti” e adatte per affrontare il mondo del lavoro.
I dati dell’OCSE hanno mostrato anche che moltissimi insegnanti della scuola secondaria inferiore non ricevono ancora una formazione sufficiente all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, necessarie all’insegnamento (non necessarie solo da ora, ma da 7 anni a questa parte). Molti corpi docenti hanno infatti richiesto, con insistenza in questi mesi, dei corsi di sviluppo professionale per l’utilizzo delle piattaforme Tech, per poter così fronteggiare le sfide future che saranno sempre maggiori, in un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato.
Le analisi dimostrano anche che un quindicenne su cinque non raggiunge i livelli sufficienti in varie materie, tra queste:
- lettura di un testo semplice,
- matematica e scienze,
- fisica.
Tutte discipline fondamentali per la formazione e la crescita di un individuo. I dati però rivelano anche dei lati positivi, come la riduzione dell’abbandono scolastico e un crescente sviluppo e maggiore coinvolgimento in tutti i percorsi formativi disponibili nell’UE.
I Piani dell’UE per l’istruzione
La Commissione Europea rimarca che è di estrema importanza e priorità, affrontare tutte le lacune ad oggi presenti nell’istruzione e nella formazione, oltre che ridurre il divario digitale, sempre più vasto ormai da anni, tra gli alunni (frutto di molti tagli all’istruzione).
«Riconoscendo che un investimento adeguato nell’istruzione contribuisce alla crescita economica e all’inclusione sociale, gli Stati membri dell’UE hanno mantenuto la spesa pubblica per l’istruzione intorno al 10% della spesa pubblica totale, secondo i dati più recenti del monitoraggio»
È ciò che enuncia il recente comunicato stampa della Commissione Europea.
Il Commissario per l’innovazione, Mariya Gabriel, si è dimostrata pronta a lavorare sempre di più all’innovazione e allo sviluppo digitale nel panorama dell’istruzione, ormai divenuto un tassello fondamentale per il futuro.
«Proprio di recente la Commissione ha proposto un pacchetto di iniziative, tra cui il nuovo Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027, che rafforzerà il contributo dell’istruzione e della formazione alla ripresa dell’UE dalla crisi del coronavirus e contribuirà a costruire un’Europa verde e digitale.»
Inoltre secondo Mariya Gabriel, è necessario apportare dei grandissimi cambiamenti nell’insegnamento digitale, portando tutti allo stesso livello e spronando professori e studenti, ad acquisire sempre più competenze in questo ambito. Il digitale è il nostro presente ormai da anni, le sfide sono tante e le risorse non mancano. È solo una questione di forza di volontà e coraggio, sono certa che riusciremo a far fronte a tutte le difficoltà emerse in questi ultimi anni, e ad uscirne modernizzati e pronti per un mondo che ormai è già evoluto, e che evolverà sempre di più, verso la globalizzazione, l’interconnessione e la digitalizzazione.
Come diceva Nelson Mandela
«L’istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione.»
Prepariamoci tutti, perché questo è solo l’inizio.
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