Inflazione e mosse delle banche centrali sempre in focus: Lagarde ha ribadito che i prezzi caleranno e, soprattutto, che la BCE non ha ragioni per seguire le mosse aggressive della Fed.
Lagarde torna a difendere la linea della BCE e a sostenere un’inflazione in aumento, ma in modo temporaneo.
Non cambia di una virgola, quindi, la direzione di Francoforte: i rialzi dei tassi non sono previsti a breve e la politica monetaria ha bisogno di mantenersi piuttosto accomodante, invece che aggressiva.
Spiegando anche la differenza tra Fed e banca centrale dell’Eurozona, Lagarde ha messo a tacere, per adesso, voci su interventi sui tassi nel 2022 anche dall’Eurotower. Cosa ha detto la governatrice?
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L’inflazione nella zona euro diminuirà gradualmente nel corso dell’anno poiché i suoi principali fattori, come l’aumento dei prezzi dell’energia e le strozzature dell’offerta, dovrebbero allentarsi: ancora una volta Lagarde ha ribadito quanto finora affermato.
Durante un’intervista alla radio France Inter la governatrice ha sottolineato:
“Pensiamo che nell’anno 2022 [l’inflazione] si stabilizzerà e che calerà. Scenderà meno di quanto noi e tutti gli economisti avevano previsto, ma diminuirà.”
Rimane differenziato, quindi, il ritmo di azione della BCE rispetto alla Fed, lanciata in avanti con il tapering. Lagarde ha spiegato perché le due banche stanno prendendo strade diverse:
“...In Europa abbiamo tassi di inflazione più bassi e la ripresa è più avanzata da loro[negli USA]. Abbiamo tutte le ragioni di non reagire così rapidamente e brutalmente come fa la Fed. Ma siamo pronti a farlo se dati ce lo richiedessero.”
Il concetto è chiaro: alzare i tassi oggi in Eurozona significherebbe vederne gli effetti tra 6/9 mesi e questo potrebbe frenare la crescita. L’obiettivo della BCE resta quello della stabilità dei prezzi e per Lagarde centrare tale target significa portare avanti ancora una politica in parte accomodante, che funga da ammortizzatore.
I mercati finanziari stanno mettendo alla prova la volontà della BCE di attendere l’impennata dei prezzi (al 5% annuale a dicembre) scommettendo su un rialzo dei tassi già a settembre.
Anche i rendimenti del debito tedesco di riferimento sono saliti sopra lo zero per la prima volta da prima della pandemia mercoledì. Tuttavia, Lagarde non è sembrata preoccupata quando gli è stato chiesto di questo sviluppo.
“L’aumento dei rendimenti significa che i fondamentali dell’economia si stanno riprendendo, che c’è fiducia nella crescita e in tali condizioni i tassi aumenteranno gradualmente”, ha sottolineato la governatrice.
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