Perché il diesel costa più della benzina

Luna Luciano

10 Marzo 2022 - 22:28

Rincaro del carburante: aumentano i prezzi di benzina e gasolio. Per la prima volta il diesel costa di più della benzina. Ecco perché e tutto quello che c’è da sapere.

Perché il diesel costa più della benzina

Diesel che supera la benzina. Si acuisce sempre di più la crisi energetica in Italia, il cui segno indelebile è l’aumento vertiginoso dei prezzi della benzina e del diesel. Certamente se ormai si attendeva il rincaro del carburante, di certo nessuno si aspettava di veder ribaltata una delle poche certezze del settore dei trasporti, quella che il diesel è sempre costato meno della benzina.

Con i prezzi del carburante alle stelle, oggi invece si assiste a uno scenario mai immaginato: il diesel costa più della benzina. Infatti, secondo i dati di Quotidiano Energia il costo medio del diesel servito è pari a 2,1 euro al litro, 2 euro invece per il self-service. È così quindi che nonostante le accise il diesel supera la benzina, ma perché cosa sta accadendo e quali sono i rischi e le conseguenze di questo aumento?

Perché prima il diesel costava meno della benzina?

Non può che sconvolgere la constatazione che il diesel ormai costi più della benzina. Infatti, uno dei pochi dogmi indissolubili dei trasporti ha sempre visto la benzina costare di più del diesel. Ma perché?

Come molti sapranno le accise, le imposte indirette che vengono applicate su alcune tipologie di prodotti come i prodotti petroliferi, hanno sempre avuto un loro importante peso nel costo della benzina e del gasolio. Le accise però sono sempre state più alte sulla benzina (pari a 0,728 euro/litro) rispetto a quelle sul diesel (0,617 euro/litro) per questo la benzina è sempre costata di più del diesel. Basti pensare che tra le accise che ancora si pagano sulla benzina si hanno 0,114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996. Proprio per questo vedere oggi il prezzo del gasolio schizzare alle stelle, superando la benzina, non può che essere il segno indelebile della crisi energetica che si sta acuendo in tutta Italia.

Perché oggi il diesel costa più della benzina?

L’aumento del carburante e soprattutto il costo maggiore del diesel rispetto la benzina, sono solo alcuni dei segni della crisi energetica che sta colpendo l’Italia e il resto dell’Europa. Tutto questo non è altro che una delle conseguenze della guerra russo-ucraina. A pesare è stato soprattutto l’annuncio dell’embargo da parte di Stati Uniti e Regno Unito sui prodotti energetici provenienti dalla Russia. Questo non ha fatto altro che aumentare ulteriormente le quotazioni dei mercati petroliferi. Come riportato da Panorama il greggio Brent ha toccato di nuovo i 130 dollari al barile, ma questa volta è stato proprio il gasolio ad andare fuori controllo, provocando un aumento pari a 0.10 euro per litro. Con tali prezzi costo raggiunto annualmente da una famiglia per benzina e gasolio è pari a 570 euro annui a famiglia

In realtà come spiegato da Roberto Degli Innocenti, collaboratore di Quotidiano Energia, prima della guerra già era evidente un problema di prezzi crescenti dei carburanti. Si è generata una distonia tra l’offerta e la domanda dei carburanti ripresa dopo la pandemia. Questa distonia è infatti più evidente per il diesel, in quanto la ripresa dell’economia italiana (come all’estero) è stata trainata dal settore del trasporto delle merci, “un settore difficile da bloccare”, i cui furgoni sono quasi sempre a diesel.

L’offerta a livello internazionale, a causa poi della guerra, è quindi più limitata della domanda, che è invece in crescita. La domanda di diesel crescendo di più rispetto alla benzina ha portato a un aumento che ha superato il prezzo della benzina. Infatti, da inizio anno la benzina ha subito un rincaro del 13,3%, mentre il gasolio è aumentato del 15,2%. Solo nella giornata di ieri, 9 marzo, Eni ha aumentato di 0.14 euro al litro la benzina e 0,24 euro il diesel.

Rischi e conseguenze dell’aumento dei costi del diesel

Il rincaro del carburante ha purtroppo gravi ripercussioni non solo nella vita della singola famiglia, ma sull’intero sistema economico italiano. A livello nazionale, come sta accadendo in altri paesi come il Portogallo, sono già iniziati gli scioperi per manifestare contro una spesa che è diventata insostenibile.

Gli agricoltori stanno fronteggiando rincari nell’ordine del 40% un incremento che, secondo la confederazione degli agricoltori europei Confeuro, potrebbe mettere in difficoltà coltivazioni, allevamenti e industria di trasformazione, ma anche gli approvvigionamenti alimentari di 5 milioni di italiani. Lo stesso problema lo stanno vivendo i pescatori, che in alcune città costiere hanno preferito fermarsi. Ancora più evidente il problema degli autotrasportatori, i quali hanno annunciato di sospendere i propri servizi dal 14 marzo.

Fermando il settore degli autotrasporti, a causa dell’aumento del costo del diesel, infatti, si rischia di paralizzare il sistema economico italiano.

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