Perché investire nelle materie prime per JP Morgan

Violetta Silvestri

7 Aprile 2022 - 10:45

Le materie prime osservate speciali dai mercati e dagli investitori: secondo un’analisi di JP Morgan un ulteriore aumento del settore è ancora possibile. Cosa significa per i portafogli dei trader?

Perché investire nelle materie prime per JP Morgan

Le materie prime potrebbero aumentare fino al 40%, portandole in territorio record, se gli investitori dovessero aumentare la loro allocazione nelle commodities in un momento di aumento dell’inflazione.

Questa l’analisi di JP Morgan alla luce di quanto sta accadendo sui mercati sconvolti da guerra in Ucraina, sanzioni e problemi alle catene di approvvigionamento.

Sebbene le allocazioni sulle materie prime sembrino essere al di sopra delle medie storiche, non sono molto sovraponderate, secondo gli strateghi guidati da Nikolaos Panigirtzoglou. Ciò suggerisce ancora maggiori possibilità di guadagno nel settore. Le previsioni.

Si può ancora guadagnare molto con le materie prime: parola di JP Morgan

Le materie prime sono salite a un livello record il mese scorso, quando l’invasione russa dell’Ucraina ha agitato i mercati, aumentando i prezzi di tutto, dal petrolio al grano.

Ciò ha contribuito a stimolare l’inflazione globale già elevata e una risposta più dura da parte della Federal Reserve, spingendo gli investitori a valutare una nuova ponderazione degli asset tra azioni, obbligazioni e materie prime nei loro portafogli.

Gli strateghi di JPMorgan hanno valutato in una nota:

“Nel frangente attuale, in cui la necessità di coperture contro l’inflazione è più elevata, è concepibile vedere le allocazioni di materie prime a lungo termine che alla fine salgono oltre l’1% del totale delle attività finanziarie a livello globale, superando i massimi precedenti.”

A parità di condizioni, hanno aggiunto, “comporterebbe un ulteriore 30% al 40% di rialzo per le materie prime rispetto al livello attuale.”

Occorre sottolineare che le materie prime in ogni settore, con guadagni in energia, metalli e colture.

Tra i gainer, il greggio Brent, il benchmark globale del petrolio, è salito di oltre il 30% e ha raggiunto il livello più alto dal 2008 il mese scorso.

Tra le principali banche, anche Goldman Sachs è stata costantemente rialzista sulle materie prime, in parte considerando il loro ruolo di copertura sull’inflazione.

Goldman ha anche avvertito in una nota del 7 aprile che era in corso uno shock globale del rame, con scenari di balzo dei prezzi per la risorsa.

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