Perché l’Unione Europea non funziona? Le ragioni della sfiducia internazionale

Sara Catalini

17 Agosto 2016 - 11:51

L’UE ha fallito? Gli Stati membri della comunità europea sono diventati l’anello debole dell’economia mondiale? Ecco perchè è meglio non fidarsi dell’Unione Europea.

Perché l’Unione Europea non funziona? Le ragioni della sfiducia internazionale

Perché l’Unione Europea non funziona?
Secondo un recente articolo del Wall Street Journal, l’Unione Europea ha fallito la sua prova più importante. Dopo tre anni di crisi finanziaria globale, gestita con austerità, drastici tagli alla spesa pubblica e aumento di tasse, si registra una forte recessione ancora in corso.

Gli Stati membri dell’UE dopo anni di stagnazione economica, si sono impantanati a causa delle disfunzioni politiche generate da economie in fase di stallo; l’Economist ha descritto non a caso i leader dei Paesi della comunità come:

Sonnambuli a spasso in un deserto finanziario.

Perché l’UE non funziona? Quali sono le ragioni della crescente sfiducia nei confronti dell’Unione Europea? Ecco i motivi.

Unione Europea: il caso Brexit, una salvezza per il Regno Unito?

Il caso Brexit e la vittoria del «leave», che ha soddisfatto tutti i britannici favorevoli all’uscita della Gran Bretagna dall’UE, ha sollevato questioni rimaste sopite. Che l’opinione pubblica inglese fosse da sempre ostile all’Unione non era un segreto, ma l’addio all’UE del Regno Unito potrebbe favorire una spinta per altri Paesi incerti sulla loro posizione.

L’UE è rimasta spiazzata dalla mossa inglese, che sebbene fosse immaginabile non era attesa. L’uscita non solo comporta lunghe modifiche alla legislazione internazionale e numerosi grattacapi pratici, ma segna idealmente un colpo durissimo al progetto europeo che non sarebbe dovuto crollare in un Paese strategico come il Regno Unito.

La Gran Bretagna secondo gli analisti avrebbe tratto invece un enorme vantaggio con il Brexit, guadagnandosi una posizione eccellente al di fuori dell’UE.

Il Paese sarà in grado di stabilire ulteriori accordi di libero scambio con le Americhe e l’Asia e consolidare quelli già esistenti fiorendo come un bastione della liberalizzazione economica.

Il sistema dell’UE è antidemocratico: l’esempio del Portogallo

Prendiamo il Portogallo: tassi di disoccupazione a livelli pericolosi, una contrazione del 2,3% quest’anno - il suo terzo anno consecutivo nel quadro delle politiche di austerità.

La Corte costituzionale ha annullato una serie di misure troppo stringenti adottate dal governo in conformità con i requisiti della Commissione europea. A seguito di questa proposta, i funzionari della Commissione europea hanno fatto pressione sul Governo affinché ignorasse la sentenza, sotto la minaccia di perdere i finanziamenti.

In questi modi, l’UE si inserisce prepotentemente nel governo dei Paesi membri, senza contare che la gente comune le cui vite sono gravemente colpite da tali misure non hanno modo di esprimersi in merito.

Questa assenza di responsabilità democratica, che viaggia di pari passo con le ingerenze UE, pone un serio problema per gli Stati membri e il sistema nel suo complesso e spinge a domandarsi quanto un eccesso di regolamentazione e centralizzazione sia un male per la libertà e per la prosperità.

A cosa serve l’UE? Il prezzo da pagare è troppo alto?

Gli scopi nobili dell’UE originariamente includevano: offrire ai cittadini europei la convenienza di una valuta unica, migliorare la prosperità reciproca e ridurre le tensioni politiche dopo secoli di ostilità e di guerra.

Abbiamo visto come la prosperità reciproca sia un progetto in divenire. Per quanto riguarda le tensioni politiche, un sistema i cui funzionari sono responsabili per le economie vacillanti degli Stati membri, ma non dei milioni di disoccupati che ci vivono è ovviamente causa di tensioni che non sembrano alleviarsi.

Nel frattempo, i costi ed i rischi del sistema dell’UE sono enormi. Per fare solo un esempio, di debito in Paesi piccoli come la Grecia hanno scatenato delle ecatombi finanziarie.

Per migliorare i servizi dell’UE sarebbe necessario come minimo un potere politico centrale - votato, non designato - in grado di controllare imposte, politiche fiscali, e creare una sicurezza a livello nazionale per proteggere le persone in caso di una recessione.

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