Cosa si può fare e cosa no durante la fruizione del permessi previsti dalla legge 104 per assistere un familiare con handicap grave?
Spesso si legge che chi abusa dei permessi legge 104 può incorrere anche nel licenziamento e questo, ovviamente, genera tutta una serie di dubbi e perplessità di quello che si può o non si può fare durante il giorno o lo ore di permesso dal lavoro destinate all’assistenza di un disabile.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno, fruisco dei permessi legge 104 per assistere mio padre, vedovo e con handicap grave. Molto spesso i permessi li richiedo per accompagnarlo a fare una visita specialistica o per sostituire la badante che ha qualche impegno impellente. Ma quello che voglio capire è se quando mi prendo il giorno di permesso legge 104 devo passare l’intero orario di lavoro con mio padre oppure posso dedicarmi anche ad altre cose.”
Permessi legge 104
Mancando una normativa chiara e inoppugnabile di riferimento, in questo campo specifico a legiferare sono le sentenze della Corte di Cassazione. La normativa di riferimento, infatti, che chi assiste un familiare con handicap grave ha diritto a prendere 3 giorni al mese di permesso per dedicarsi alla cura del disabile senza, però, spiegare quanto tempo si deve dedicare all’inabile. E questo genera confusione non solo per chi fruisce dei permessi ma anche per chi deve capire se se ne fa un abuso.
Quello che emerge dalle sentenze in questione è che la giornata di permesso deve essere dedicata per la maggior parte al disabile anche se l’assistenza non deve essere per forza continua tutto il giorno.
Nella sentenza 23434/20 del 26.10.2020 la Corte di Cassazione chiarisce che se la cura del familiare è stata prestata per un numero di ore pari o superiore a quelle che solitamente si prestano al lavoro, l’azienda non potrà contestare al dipendente il fatto di aver utilizzato le altre ore della giornata per assolvere incombenze personali.
Quello che bisogna comprendere è che il caregiver, solitamente, si occupa in ogni caso del familiare disabile, anche se lavora e magari lo fa dopo l’orario lavorativo. E’ logico desumere, quindi, durante i giorni di permesso possa dedicarsi, oltre che al disabile anche di cose personali.
L’importante, in ogni caso, è sempre l’interesse del disabile che deve essere messo sempre al primo posto (essendo proprio il disabile il destinatario principale dei permessi legge retribuiti.
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