Dopo due settimane il petrolio torna in area 70 dollari al barile: a dettare il terzo rialzo consecutivo le prospettive di un aumento della domanda di greggio nel terzo trimestre. Occhi puntati, oggi, sulla riunione di Opec+.
Terzo balzo consecutivo per il prezzo del petrolio. Oggi, i future sul Brent del Mare del Nord hanno raggiunto i massimi di due settimane a quota 70,2 dollari al barile, mentre i future sul texano Wti guadagnano l’1,2% a 67,7 dollari.
A trainare il greggio sono sempre le prospettive incoraggianti sul lato della domanda, mentre oggi i paesi dell’Opec+ torneranno a discutere i piani di aumento della produzione.
Petrolio, il prezzo balza oltre i $70 al barile. I motivi
A premiare il petrolio, dunque, sono soprattutto gli scenari di ripresa che una campagna vaccinale capillare – almeno negli Stati Uniti, in Europa, nel Regno Unito e nelle principali economie asiatiche – suggerisce già per il terzo trimestre. Con la stagione estiva alle porte, infatti, il mercato si attende una robusta ripresa dei viaggi, con conseguente impennata della domanda.
Domanda che, secondo gli analisti, le scorte in eccesso e una eventuale uscita dal grey market da parte dell’Iran – nel quadro dei negoziati sul nucleare sull’asse Washington-Teheran, che prevedono anche la rimozione delle sanzioni USA – non riusciranno a compensare. Goldman Sachs, infatti, si attende un rimbalzo della domanda fino a 4,6 milioni di barili al giorno entro la fine dell’anno, con buona parte dei guadagni che dovrebbero concentrarsi nel terzo trimestre.
Dalla riunione Opec+ indicazioni sulla produzione
In ogni caso, oggi i paesi esportatori di petrolio si ritroveranno a discutere le quote di produzione per giugno e luglio, soppesando le migliori prospettive per la domanda negli Stati Uniti e in Europa e la possibilità di un nuovo flusso di esportazioni iraniane. Su quest’ultimo fronte, però, il segretario generale dell’Opec Mohammad Barkindo rassicura: “Prevediamo che il ritorno della produzione e delle esportazioni iraniane sul mercato globale avverrà in modo ordinato e trasparente”.
Improbabile, tuttavia, che i piani di rilascio della produzione di Opec+ vadano oltre luglio, visto il grado di incertezza che permane sui volumi dell’offerta iraniana al termine dei negoziati con gli Stati Uniti.
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