Pezzi di razzo cinese caduti sulla Terra: ecco il luogo dell’impatto

Leonardo Pasquali

12 Maggio 2020 - 12:14

Pezzi di un razzo cinese in caduta libera hanno tenuto Europa e Stati Uniti col fiato sospeso. L’impatto è poi avvenuto nell’oceano Atlantico, non causando particolari danni.

Pezzi di razzo cinese caduti sulla Terra: ecco il luogo dell’impatto

Alcuni frammenti del razzo cinese Lunga Marcia 5B hanno fatto tremare diversi Paesi nella giornata di ieri.

Lo stadio centrale lungo 30 metri, largo 5 e pesante 17 tonnellate era infatti in caduta libera e per giorni le agenzie spaziali hanno cercato di prevedere la sua traiettoria.

Sia l’Europa che gli Stati Uniti hanno potuto poi tirare un sospiro di sollievo quando nel pomeriggio è avvenuto l’impatto in pieno oceano Atlantico, non facendo registrare nessun danno o vittima.

Razzo cinese in caduta libera: impatto nell’oceano Atlantico

Dopo l’enorme asteroide che è transitato vicino alla Terra lo scorso 29 aprile, le agenzie spaziali di tutto il mondo hanno puntato gli occhi su un altro oggetto. Anche l’Agenzia spaziale italiana, insieme all’Istituto Nazionale di Astrofisica e al ministero della Difesa italiano, ha monitorato attentamente pezzi del razzo cinese Lunga Marcia 5B in caduta libera sul nostro pianeta.

Il relitto spaziale è stato seguito negli ultimi tre giorni per verificare che non ci fossero rischi per il nostro Paese. L’ultimo passaggio sull’Italia si è verificato alle 11:32 di ieri (ora locale). Paura anche negli Stati Uniti che sono stati sorvolati coast to coast, da Los Angeles a New York. E proprio dopo aver sorvolato Central Park è avvenuto l’impatto.

Alle 15.33 (17.33) ora italiana è precipitato nell’oceano Atlantico, la conferma è arrivata dallo Space control Squadron della Difesa americana. A terra potrebbe essere arrivato comunque solo qualche frammento come serbatoi di titanio o acciaio, oppure pezzi di motore che resistono alle alte temperature. Il vettore in questione è in orbita da giorni ed è parte del più potente razzo cinese che sarà utilizzato per costruire la nuova stazione spaziale Tiangong-3. Il 5 maggio scorso ha portato in orbita il prototipo della capsula che trasporterà gli astronauti cinesi, che ovviamente per il primo test è stata inviata vuota, rientrando due giorni dopo il decollo.

Anche nel recente passato si è temuto per la caduta incontrollata di oggetti. Nella maggior parte dei casi è previsto un sistema che possa guidare i frammenti in luoghi sicuri, come ad esempio il cimitero dei satelliti nell’oceano Pacifico. Non sono mancate le occasioni in cui non è stato possibile pilotare l’arrivo sulla Terra: nel 2018 la stazione spaziale cinese Tiangong-1 rientrò senza controllo e nel 2013 la stessa sorte toccò al satellite GOCE. Niente a che vedere comunque col massiccio frammento precipitato ieri.

Fortunatamente l’impatto del razzo non ha causato danni. In ogni caso esiste un trattato internazionale che sancisce che la responsabilità e il risarcimento dei danni eventualmente ricada sul Paese che ha effettuato il lancio. Si tratta della Convention on international liability for damage caused by space objects dell’ONU, che è stata approvata nel 1971.

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