Le Regioni temono che a luglio in Italia ci possa essere un taglio delle forniture di Pfizer fino al 50%: per Figliuolo il rischio c’è, ma il calo sarà solo del 5%.
L’Italia ha deciso di puntare tutto su Pfizer e Moderna dopo le limitazioni ad AstraZeneca e Johnson & Johnson, ma il calo di consegne paventato a luglio per i vaccini mRna potrebbe minare il prosieguo della campagna vaccinale nel nostro Paese.
Il primo a lanciare l’allarme è stato il presidente del Veneto Luca Zaia: “Stiamo finendo Pfizer, sabato sera ne ho parlato anche con il commissario Figliuolo, le forniture saranno limitate e i tempi si allungano”.
Ancora più preoccupato è Alessio D’Amato, assessore alla Salute nel Lazio che ha parlato della notizia “di una riduzione, a luglio, del 43% delle consegne del vaccino Pfizer, è un fatto che ci preoccupa”.
Se così stessero le cose, l’Italia a luglio si potrebbe trovare a corto di dosi di vaccino Pfizer proprio nel momento decisivo della campagna, visto che si deve fare in fretta per raggiungere l’immunità di massa prima che la variante Delta possa far impennare il numero dei nuovi casi anche da noi.
Pfizer: a luglio rischio taglio nelle consegne
A luglio proprio nel momento in cui gran parte del peso della nostra campagna vaccinale graverà sulle spalle di Pfizer, in Italia ci potrebbe essere un drastico taglio nelle consegne del preparato del colosso americano.
“La percentuale dei tagli è superiore al 40% e non è escluso anche del 50% - ha sottolineato Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni - si sta facendo la quantificazione delle scorte e si valuta la possibilità di impiego della fornitura che arriverà a fine giugno e utilizzabile a luglio”.
Una prospettiva allarmante soprattutto in virtù dei primi casi di focolai della variante Delta rilevati in Italia. In questa corsa contro il virus, potremmo così ritrovarci nelle prossime settimane a corto di munizioni.
In totale a luglio Pfizer potrebbe infatti inviare solo 11 milioni di dosi, mentre finora a giugno si è viaggiato su una media di 3,5 milioni di vaccini consegnati a settimana.
Il commissario Francesco Figliuolo ha confermato questo possibile calo, stimando in generale una diminuzione solo del 5% per quanto riguarda i vaccini mRna.
“Le consegne di dosi di Pfizer del mese di luglio preventivate alle Regioni - ha spiegato Figliuolo - sebbene siano leggermente inferiori a l’auspicato sono sostanzialmente in linea con le previsioni”.
Con il via libera alla vaccinazione eterologa, Pfizer e Moderna saranno utilizzati adesso anche per buona parte dei richiami di chi per prima dose ha ricevuto AstraZeneca, circa 900.000 persone, e non ha ancora completato il proprio ciclo vaccinale.
Oltre ai tanti che sono in attesa di fare il richiamo Pfizer, ci sono gli oltre 20 milioni di italiani che ancora devono ricevere la prima dose. Figliuolo però continua a mostrarsi ottimista: per lui in Italia entro settembre l’80% dei cittadini sarà vaccinato, nonostante i timori delle Regioni per un forte taglio delle forniture a luglio.
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