Il Partito Democratico avrebbe pronto una sorta di piano in caso caduta del governo Conte in autunno: andare al voto con un sistema proporzionale per depotenziare Matteo Salvini e sperare poi in un governo dalle larghe intese.
Anche la politica italiana sembrerebbe essere sempre più proiettata verso la Fase 2, superando lo stallo prodotto dal coronavirus che ha stoppato tutte le trame di Palazzo in corso in nome dell’obiettivo comune del superare l’emergenza.
Anche se la crisi sanitaria è ancora in corso, a spaventare maggiormente in questo momento è quella economica tanto che il governo giallorosso sembrerebbe continuare a essere in bilico e non soltanto per i mal di pancia di Matteo Renzi.
Per Giuseppe Conte la resa dei conti potrebbe arrivare a settembre quando, superata l’estate, si tireranno le somme su cosa il suo governo è riuscito a ottenere nella trattativa dell’Europa e su come il Paese sta reagendo allo tsunami coronavirus.
Stando a quanto riportato da Italia Oggi, il Partito Democratico avrebbe pronto una sorta di Piano B da tirare fuori in caso di una caduta del Conte bis: andare subito a delle elezioni anticipate ma con il Germanicum, la legge elettorale puramente proporzionale presentata in tandem con il Movimento 5 Stelle che di fatto andrebbe a mettere un freno a Matteo Salvini , spianando la strada a un possibile governo dalle larghe intese.
Il piano del PD in caso di caduta del governo Conte
Graziano Delrio, uno che in casa dem ha parecchio peso, alla vigilia del voto di sfiducia nei confronti di Alfonso Bonafede è stato molto chiaro nell’avvertire i renziani: “In caso di crisi di governo si torna a votare”.
Nonostante il Guardasigilli alla fine sia stato salvato proprio dal voto contrario di Italia Viva alle due mozioni presentate, per Giuseppe Conte le insidie non sembrerebbero essere finite visto che il suo destino potrebbe dipendere dall’esito della trattativa con l’Europa in merito ai fondi necessari per sostenere la crisi.
In caso di un insuccesso da parte del premier, a quel punto superata l’estate potrebbe terminare la sua esperienza a Palazzo Chigi specie se il malcontento popolare, che si sta iniziando a palesare, dovesse aumentare.
Se Matteo Renzi sembrerebbe sognare un nuovo governo mandando così a casa l’ingombrante Giuseppe Conte, il Partito Democratico parrebbe invece preferire la strada delle elezioni anticipate.
Del resto i sondaggi danno i dem in recupero rispetto alla Lega, ma il tassello fondamentale sarebbe quello della nuova legge elettorale da approvare: nei mesi scorsi il duo PD-M5S ha partorito il Germanicum, che sarebbe un proporzionale puro con soglia di sbarramento al 4%.
L’obiettivo sarebbe quindi quello di tornare alle urne con questo nuovo sistema di voto, depotenziando così Matteo Salvini che non a caso spinge per una legge elettorale maggioritaria.
Nelle trattative post voto per formare un governo, sfruttando anche la distanza sempre maggiore tra Forza Italia e l’asse Lega-Fratelli d’Italia, si potrebbe puntare al formare un governo dalle larghe intese dove però senza i 5 Stelle difficilmente ci sarebbero i numeri per avere una maggioranza.
Dietrologie a parte, appare chiaro che la volontà del Partito Democratico sia quella di tornare alle urne in caso di una crisi di governo, scenario questo auspicato pure dal centrodestra ma che invece rappresenterebbe una sorta di incubo per Matteo Renzi, seriamente a rischio di non superare la soglia di sbarramento in caso di voto con un sistema elettorale proporzionale.
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