Coronavirus, positivo asintomatico: cosa fare, quarantena e protocollo

Matteo Novelli

16/10/2020

Essere positivo asintomatico al coronavirus: ecco cosa fare e come funziona la quarantena a casa. Quanto dura l’isolamento domiciliare e cosa prevede il protocollo.

Coronavirus, positivo asintomatico: cosa fare, quarantena e protocollo

Cosa fare se sei positivo asintomatico al COVID-19: la procedura per i pazienti asintomatici al coronavirus prevede una quarantena a casa, il cosiddetto isolamento domiciliare, e un protocollo preciso fino alla completa guarigione.

Chi è asintomatico al coronavirus è infetto, ma non malato: si tratta di una distinzione precisa e particolare e che pone le persone positive al tampone per COVID-19 in una posizione decisamente migliore rispetto a chi, invece, sviluppa i sintomi della malattia.

A seconda della carica virale però anche un paziente asintomatico può risultare contagioso: ecco che, una volta attestata la positività, è necessario seguire un preciso iter in attesa della guarigione completa (stabilita da due tamponi con esito negativo effettuati a distanza di 24 ore). Ecco cosa devi sapere.

Coronavirus: cosa fare se sei positivo asintomatico

Se non si hanno sintomi, o sintomi lievi, la quarantena va trascorsa a casa all’interno di una stanza se si vive con altre persone dall’esito sierologico negativo o incerto (se sono in attesa del risultato di un tampone). Non bisogna infatti avere alcun tipo di contatto con le persone conviventi, anche famigliari o intimi, per evitare ulteriori contagi.

L’isolamento avverrà quindi in maniera istantanea al momento della comunicazione delle relativa positività al tampone: si vi trovate a lavoro o fuori casa, al momento della scoperta (l’esito viene quasi sempre comunicato telefonicamente) bisogna recarsi rapidamente a casa (possibilmente evitando taxi o mezzi pubblici, quest’ultima possibilità solo se fosse possibile).

Una volta raggiunto il proprio domicilio bisogna chiamare il proprio medico di base che procederà a contattare l’ASL di riferimento che vi prenderà in carico per tutta la durata della quarantena.

L’indagine epidemologica effettuata dalla ASL prenderà nota di tutti i contatti a rischio avuti negli ultimi dieci giorni, le persone in questione saranno avvertite e dovranno sottoporsi al tampone per spezzare la catena di contagi (se avete installato l’app Immuni l’operatore provvederà a chiedervi anche il codice all’interno dell’app).

Positivo asintomatico COVID-19: come fare la quarantena in casa, regole e protocollo

Le regole generali prevedono l’isolamento all’interno della propria stanza e mascherina nei luoghi comuni per tutti gli inquilini. Il bagno e le stanze frequentate dal paziente positivo devono essere igienizzate almeno una volta al giorno con soluzioni a base di alcol o cloro (se si ha un solo bagno in casa il paziente positivo asintomatico dovrà pulire tutte le superfici ogni volta che avrà necessità di utilizzare i servizi igienici, chi dispone di due bagni potrà invece sceglierne uno a suo utilizzo esclusivo).

Se si convive con famiglia, congiunti o coinquilini è necessario limitare i movimenti all’interno dell’abitazione: meglio farsi preparare i pasti da chi, accanto a voi, dovrà trascorrere il tempo della quarantena in casa avendo cura di lasciare i pasti fuori dalla porta.

Si può stare in balcone? Sì, ma con mascherina se si è in due in più (anche a distanza senza il popolare presidio si considera contatto a rischio).

Come controllare lo stato di salute e l’evoluzione dei sintomi

Una volta affidati alla ASL di riferimento bisognerà prendere nota dei propri sintomi che andranno comunicati due volte al giorno, una la mattina e una la sera (entro le ore 18:00).

Questi comprendono: comparsa di febbre oltre i 37 e mezzo, comparsa di tosse o raffreddore, difficoltà respiratorie, diarrea o nausea, occhi rossi o infiammati, alterazioni acute dell’olfatto o del gusto. Il monitoraggio dei sintomi va effettuato per tutta la durata della quarantena.

A seconda del paziente l’ASL potrà effettuare il controllo via telefono o attraverso apposite app che richiederanno la partecipazione attiva del paziente. Per il monitoraggio sono utili un termometro, un saturimetro ed eventualmente una macchina per misurare la pressione.

Positivo asintomatico coronavirus: quanto dura la quarantena

La quarantena e l’isolamento domiciliare per un paziente positivo asintomatico ha una durata effettiva di 10 giorni (quasi due settimane) dalla data del referto che stabilisce la positività.

Non è possibile in alcun modo ripetere il tampone prima del periodo minimo per la guarigione ed è severamente vietato violare la quarantena: la spesa deve essere effettuata online o consegnata al vostro domicilio davanti la porta da un vicino o un famigliare. Discorso identico per l’immondizia, che deve essere indifferenziata e chiusa in un doppio sacchetto da lasciare davanti alla porta (per il ritiro occorre affidarsi all’operatore ecologico della propria città).

Quando ripetere il tampone e quando finisce la quarantena

Il tampone viene ripetuto a distanza di 10 giorni minimo ed è possibile effettuarlo al proprio domicilio, con l’infermiere della ASL che effettuerà l’operazione davanti alla porta (non può in alcun modo aver accesso all’abitazione o entrare) oppure al drive-in se provvisti di auto.

Differente il caso per una positività con sintomi: in questo caso la quarantena è di dieci giorni più tre giorni senza sintomi, superati questi si può richiedere un tampone di verifica.

Per terminare l’isolamento domiciliare, e quindi mettere fine alla quarantena, ora è necessario solo un tampone con esito negativo (a differenza di qualche mese fa, dove ne erano richiesti due a distanza di 24 ore l’un dall’altro).

Dopo la conferma di negatività sarete liberi (ma attendete il referto in pdf via mail).

Se si risulta ancora positivi asintomatici dopo 10 giorni i tempi di attesa si riducono a una settimana: in questo caso quindi il tampone di verifica verrà effettuato ogni 7 giorni dalla data dell’ultimo esito.

Chi convive con un positivo asintomatico o in isolamento domiciliare non può uscire fino a quando il paziente non si negativizza. I congiunti o i coinquilini che vivono sotto lo stesso tetto avranno diritto a un tampone di verifica contagio solo quando il paziente positivo effettuerà il secondo e ultimo tampone.

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