Si può chiedere un mutuo se si hanno già prestiti attivi? È possibile ottenere l’approvazione della richiesta ma il processo non è così scontato. Quali problemi potremo incontrare e quali soluzioni.
Quando si decide di acquistare una casa e si ha la necessità di richiedere un mutuo può capitare di avere già dei finanziamenti in corso. La rata dell’automobile, il prestito per far fronte a un’emergenza o il piccolo finanziamento per il telefono.
Questi e altri debiti sono tutti fattori che possono influire negativamente sul buon fine del mutuo per l’acquisto della casa che si intende chiedere alla banca.
In questa breve guida vedremo se può essere concesso un mutuo anche in presenza di altri debiti, scopriremo quali potrebbero essere le difficoltà di ottenere un mutuo in caso di eccessivo indebitamento e valuteremo con degli esempi pratici quali possono essere le relative soluzioni.
Aver già chiesto in passato dei finanziamenti non è sempre un problema. Che sia un prestito improvviso perché l’automobile ci ha lasciato a piedi, o il fatto di avere rateizzato a tasso zero l’acquisto di un elettrodomestico non è una colpa e non è quasi mai un impedimento per ottenere un mutuo ipotecario.
Ottenere un mutuo se si ha già un prestito
Dopo aver deciso la banca migliore a cui richiedere il mutuo, è necessario presentare la domanda ufficiale in cui dovranno essere inserite una serie di informazioni, per permettere all’istituto di credito di decidere se concedere il prestito, o rifiutarsi di procedere con la pratica.
Oltre ai dati relativi al reddito dei richiedenti il mutuo e alle informazioni tecniche sull’immobile da ipotecare, la banca dovrà prendere in considerazione se la rata del mutuo può essere sostenuta dal reddito, anche tenendo conto anche della presenza di altri prestiti in corso.
In generale, se il reddito totale dei richiedenti è sufficiente a sostenere sia la rata del nuovo mutuo sia l’impegno di altri finanziamenti, non incorrono particolari problemi per la concessione del mutuo. In ogni caso, la valutazione finale spetta all’istituto di credito, che dovrà prendere in esame anche la regolarità dei pagamenti delle rate passate per valutare l’affidabilità del cliente.
Avere un buon merito creditizio è importante per l’ottenimento del mutuo. La presenza di una segnalazione come cattivi pagatori in seguito al ritardo del pagamento di un prestito, anche di entità apparentemente irrilevante, può influire negativamente sul buon fine della pratica di mutuo.
È importante non nascondere alla banca, o al mediatore a cui si presenta la richiesta, informazioni che possono determinare future incomprensioni, e in particolare omettere di dire che si hanno altri prestiti in corso. Prima di tutto perché l’istituto di credito ne verrebbe a conoscenza ugualmente, dovendo inoltrare una richiesta alle Centrali rischi finanziarie che monitorano le banche dati di milioni di italiani, e in secondo luogo perché le banche considererebbero l’accaduto come una mancanza di trasparenza.
Una volta accertato che il richiedente ha una storia creditizia senza sofferenze, la banca valuterà se il reddito del cliente sia sostenibile a pagare la rata del mutuo, con o senza altri prestiti.
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Come sempre, il concetto di base è uno soltanto: la banca deve potersi fidare del fatto che il mutuatario pagherà le rate.
Ogni istituto di credito stabilisce delle regole su cui basarsi per concedere o meno il mutuo.
Diverse banche considerano il terzo dello stipendio come il valore massimo per pagare senza problemi la rata del mutuo. Altri istituti rilasciano mutui la cui rata non superi il 40% delle entrate.
Il parametro utilizzato da una banca può essere una percentuale del reddito, come abbiamo appena visto, oppure può essere stabilita una soglia di sussistenza minima di denaro che ogni famiglia dovrebbe disporre per far fronte ai bisogni primari dopo aver pagato gli impegni finanziari. Facciamo due simulazioni.
Nel primo caso immaginiamo una coppia con due figli e con un reddito totale di 3.000 euro al mese. Stando alla regola del 40% dello stipendio, la famiglia in questione potrà permettersi un indebitamento fino a 1.200 euro mensili. Supponendo che uno dei due richiedenti abbia già un finanziamento in corso pari a 400 euro, l’importo massimo della rata del mutuo non potrà superare quota 800 euro.
La differenza tra gli impegni finanziari e il reddito sarebbe di 1.800 euro, ben al di sopra della soglia di sussistenza imposta dalla maggioranza delle banche. Oggi, con i tassi di interesse ai minimi storici, con una rata di circa 800 euro è possibile ottenere un mutuo di 220.000 euro in 25 anni a un tasso fisso dello 0,70%.
Il secondo caso prende in considerazione una coppia di genitori, di cui solo uno percettore di reddito e un figlio a carico. Lo stipendio è di 1.800 euro. In questo caso facciamo un conteggio diverso dal precedente. Individuando la soglia minima richiesta dalla banca, potremmo sapere subito qual è la rata massima che potrà essere concessa.
In questo caso, per un nucleo familiare di 3 persone, viene stabilita mediamente dalle banche una soglia minima di sussistenza pari a circa 1.300 euro al mese. È importante precisare che ogni istituto di credito valuta la soglia minima di reddito in base a una serie di fattori, tra cui il numero dei componenti della famiglia e la zona geografica di residenza.
Nel nostro specifico caso, con uno stipendio di 1.800 euro e una soglia minima che deve avanzare pari a 1.300 euro, le banche saranno disposte, in linea di massima, a concedere un mutuo la cui rata non superi 500 euro al mese. Nel caso, ad esempio, fosse già presente un finanziamento di 100 euro mensili, l’importo della rata del mutuo si ridurrebbe a 400 euro.
In generale, se si sta già pagando un finanziamento e si vuole richiedere un mutuo, l’operazione è possibile, purché si rientri in una disponibilità economica che garantisca il pagamento di una doppia rata.
Mutuo e finanziamenti in corso: quali alternative
Per evitare il problema di vedersi rifiutare il mutuo perché si sta già pagando un altro prestito, la soluzione potrebbe essere chiedere un importo più alto ed estinguere il debito precedente con la liquidità aggiuntiva.
Ad esempio, se si volesse chiedere un mutuo di 90.000 euro e si avesse già un prestito personale con un debito di 10.000 euro la cui rata di 200 euro al mese impedisce di rientrare nel rapporto rata/reddito richiesto dalla banca per concedere il mutuo, potrebbe risultare più vantaggioso chiedere una cifra unica di 100.000 euro, sempre rientrando nell’80% dell’Ltv (Loan to value) o, laddove l’istituto finanziasse un importo più alto, valutare di ottenere un mutuo fino al 95% del prezzo dell’immobile oppure chiedendo direttamente un mutuo 100%.
Avendo già un mutuo ipotecario sul proprio immobile si può optare per un consolidamento debiti, che consente di unificare le rate di tutti i debiti pregressi in un unico mutuo, rendendo l’impegno mensile più sostenibile e vantaggioso in termini di interessi. Infatti, con i tassi ai minimi di oggi, è possibile rifinanziare il vecchio mutuo al di sotto del 2% e risparmiare un’interessante quota di interessi rispetto a finanziamenti sottoscritti negli anni precedenti, che verosimilmente si aggirano intorno al 6-8%.
Oltre al mutuo consolidamento debiti, è possibile usufruire anche dell’opzione surroga più liquidità, che permette di sostituire il vecchio mutuo con uno più vantaggioso, passando da una banca a un’altra senza costi, e chiedere in aggiunta una somma extra per far fronte alla chiusura di altri prestiti. Il costo notarile per il mutuatario si riferirebbe soltanto in proporzione alla cifra di liquidità.
Questo e altri casi sono dei metodi per poter ottenere più facilmente un mutuo. La raccomandazione è quella di valutare con attenzione la banca che ha la soluzione che si sta cercando o affidarsi a un professionista che saprà consigliare l’opportunità migliore.
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