Prezzo del Bitcoin ancora sotto la lente: dopo aver toccato i massimi storici, nel lungo termine la criptovaluta appare indirizzata verso i 50.000 dollari.
Nel lungo termine il Bitcoin potrebbe toccare quota 50.000 dollari, per un ulteriore rialzo del 23% rispetto ai massimi toccati l’8 gennaio (40.636 dollari).
Un grido di speranza, quello lanciato da alcuni analisti, che irrompe in una fase delicata per la criptovaluta: dopo aver seguito per giorni una scia rialzista “verticale”, la volatilità ha iniziato a fiaccare la quotazione del Bitcoin, spedendo quest’ultimo a un minimo intraday di poco inferiore ai 30.000 dollari.
Negli ultimi giorni, poi, la criptovaluta ha tentato una nuova serie di allunghi, ma oggi – martedì 26 gennaio – la quotazione è scesa ancora sotto la soglia dei 32.000 dollari, evidenziando la sostanziale prudenza che continua a pervadere i mercati sul fronte crypto.
Bitcoin a quota 50.000 dollari?
50.000 dollari nel lungo termine: una quota, questa, che solo poche settimane fa non avrebbe suscitato alcuna reazione – di 146.000 dollari la previsione lanciata da JP Morgan ad inizio anno – ma i tempi sono cambiati. Visto il trend delle ultime settimane, questo scenario è sufficiente per leccarsi i baffi.
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Ma cosa potrebbe favorire il ritorno del Bitcoin su quelle vette? Certo, l’interesse degli hedge fund internazionali non è mai scemato, e i colossi dei pagamenti online – come PayPal e Square – continuano a puntare forte sui wallet digitali.
Tuttavia, secondo Vijay Ayyar – analista di Luno – un nuovo trend rialzista potrebbe essere alimentato dalla contesa tra la criptovaluta e l’oro, con la prima in grado di scalzare la seconda nella graduatoria dei beni rifugio più cari ai mercati:
“Stiamo parlando del Bitcoin in grado di rosicchiare la market cap dell’oro nei prossimi tre, cinque o dieci anni”.
Il rischio bolla continua a frenare il Bitcoin
Il futuro, si sa, è la dimensione temporale dei mercati. Puntare oggi, incassare domani. Se il Bitcoin riuscirà a spodestare l’oro, sarà solo il tempo a dircelo: ma il presente vede ancora nubi grigie addensarsi sopra il cielo della crypto.
La mirabolante ascesa degli ultimi mesi, del resto, doveva pur alimentare qualche dubbio tra gli investitori più prudenti. Solo nel periodo 8 dicembre-8 gennaio, la crypto aveva registrato un rialzo del 121,8%, passando da una quotazione di 18.323 dollari ai massimi di oltre due settimane fa, 40.636 dollari.
Troppo, persino per gli euforici mercati. Il rischio bolla continua ancora a trattenere gli investitori, memori del tracollo di tre anni fa che portò la crypto poco sopra quota 3.000 dollari. Ma per nuovi allunghi (da record), giurano gli analisti, ci sono margini.
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