Petrolio vola a $120 al barile, ma può superare i $150 per gli esperti

Violetta Silvestri

08/06/2022

Prezzo del petrolio corre di nuovo, spinto da prospettive di una domanda in ripresa e di un’offerta che rimane stretta. Cina e Usa sempre in primo piano, oltre alle prospettive di guerra in Ucraina.

Petrolio vola a $120 al barile, ma può superare i $150 per gli esperti

Il petrolio estende i guadagni dalla chiusura più alta degli ultimi tre mesi, con gli investitori che valutano le prospettive di domanda e offerta mentre la stagione estiva degli Stati Uniti accelera e la Cina esce dai severi blocchi contro il Covid.

Alle ore 10.46, i futures sul Brent scambiano a 121,28 dollari al barile, con un guadagno dello 0,59% e i contratti WTI viaggiano sui 120 dollari al barile, con un aumento dello 0,75%.

I riflettori rimangono accesi su scorte Usa, domanda cinese ed evoluzione della guerra Ucraina, con l’impatto delle sanzioni europee come l’embargo del petrolio.

Prezzo del petrolio ancora in rialzo

L’American Petroleum Institute ha riferito che le scorte di benzina degli Stati Uniti sono aumentate di 1,82 milioni di barili la scorsa settimana, secondo indiscrezioni e in attesa dei dati di mercoledì pomeriggio.

È improbabile, comunque, che ciò fornisca sollievo a un mercato dei combustibili ristretto, con le scorte al livello stagionale più basso degli ultimi nove anni.

Il settore petrolifero ha mantenuto il suo slancio al rialzo quest’anno quando le economie si sono riprese dalla pandemia, sebbene l’invasione russa dell’Ucraina e la recrudescenza del virus in Cina abbiano portato a volte a un’estrema volatilità.

Pechino, però, sta riducendo le sue restrizioni, spingendo in alto le stime della domanda globale. Nel frattempo, le forniture globali di greggio e prodotti petroliferi rimangono limitate, portando i margini di diesel delle raffinerie asiatiche a livelli record, poiché le sanzioni occidentali ostacolano le esportazioni dal principale produttore russo.

Quali previsioni sulle quotazioni del greggio?

L’d di Trafigura, multinazionale delle materie prime, ha avvertito che il mercato petrolifero potrebbe raggiungere uno “stato parabolico” quest’anno, con prezzi che salgono a livelli record e innescano un rallentamento della crescita economica.

Jeremy Weir, ha affermato che i mercati energetici sono in uno stato “critico” poiché le sanzioni sulle esportazioni di petrolio della Russia dopo l’ invasione dell’Ucraina hanno esacerbato le già scarse forniture create da anni di sottoinvestimenti.

Una mossa parabolica nei mercati avviene generalmente quando un prezzo aumenta improvvisamente e sale a livelli mai visti prima, imitando il lato destro di una curva parabolica.

Weir ha aggiunto che è altamente probabile che i prezzi del petrolio possano salire a $150 al barile o più nei prossimi mesi, con catene di approvvigionamento tese mentre la Russia cerca di reindirizzare le sue esportazioni di petrolio lontano dall’Europa.

Il dirigente di Trafigura è stato l’ultimo ad avvertire che l’economia non ha ancora visto il peggio della crisi energetica, con scarsi mezzi per abbassare i prezzi, poiché è probabile che le forniture globali già ridotte diventeranno più scarse se la produzione russa scenderà ulteriormente.

Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, ha avvertito la scorsa settimana che i prezzi potrebbero raggiungere $150 o $175 al barile quest’anno.

Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che il petrolio si attesti a una media di oltre $140 al barile nel terzo trimestre, quando la stagione estiva degli Stati Uniti sarà al suo apice.

Weir ha anche affermato che l’aumento del prezzo di altre materie prime, inclusi metalli come rame e litio, potrebbe pesare sulla crescita economica globale e alla fine innescare un rallentamento e frenare la domanda.

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