La storia della principessa Sissi è una storia tormentata che finisce in tragedia, ma sicuramente vera. Ecco un breve excursus su Sissi e sulla donna reale dietro il mito.
La principessa Sissi non è solo il personaggio di un film di successo degli anni Cinquanta. Nata duchessa in Baviera, Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach divenne imperatrice d’Austria, regina di Ungheria, Boemia e Croazia sposando suo cugino di primo grado Francesco Giuseppe.
Sulla principessa Sissi sono state dette e raccontate molte cose, spesso fuorvianti e romanzate, come il soprannome stesso “Sissi”. Ma qual è la vera tormentata storia di Elisabetta? Scopriamolo.
La principessa Sissi: la storia di uno spirito libero ingabbiato
Figlia del duca Massimiliano Giuseppe in Baviera e di Ludovica di Baviera, la vita di Elisabetta era piuttosto spensierata. Il matrimonio dei genitori era costellato di tradimenti, ma le basse aspettative su Elisabetta le avevano permesso di vivere senza dover seguire le rigide etichette di corte.
Crebbe, in particolare nel periodo estivo, a stretto contatto con la natura e in compagnia e in aiuto di poveri e infermi. Tutto perché non era lei quella destinata a sposare l’imperatore. Nel 1953 infatti la madre di Elisabetta, Ludovica di Baviera e la sorella Sofia, arciduchessa d’Austria e principessa d’Ungheria, Boemia, Croazia e Slavonia per matrimonio, erano in trattative per far sposare i figli.
Sissi e il matrimonio a sorpresa
La principessa Sissi, all’epoca dei fatti una giovane sedicenne, accompagnò la madre e la sorella maggiore Elena all’incontro per le nozze con il figlio di Sofia, futuro imperatore d’Austria e Re di Ungheria e Boemia Francesco Giuseppe I d’Asburgo-Lorena.
Francesco Giuseppe però si innamorò di Elisabetta e, nel momento di ufficializzare la proposta di matrimonio, consegnò a lei e non a Elena, il bouquet nuziale.
L’origine del soprannome “Sissi”
Tutti la conosciamo con il noto soprannome di principessa “Sissi”, ma non era questo il modo nel quale si faceva chiamare. “Sissi” è il modo nel quale è divenuta celebre grazie al film del 1953. Il suo vero soprannome era un altro.
Infatti Elisabetta si firmava come “Lisi”, diminutivo di Elisabetta (in inglese “Elisabeth”). Fu il marito Francesco Giuseppe a mal interpretare la scrittura della moglie e a trasformare “Lisi” in “Sisi”.
I problemi di salute della principessa: motivi e ipotesi
La principessa Sissi, o per meglio dire Lisi, iniziò fin da subito a sentirsi in gabbia nella rigida corte di Vienna. Cresciuta libera da formalismi, veniva derisa per i suoi modi e la sua scarsa educazione. A queste critiche l’arciduchessa cercò di contrapporsi come maestra, ma Lisi non capiva la rigidità che le veniva richiesta, anzi imposta e definiva Sofia “malvagia”.
La corte viennese e la lontananza dalla famiglia, oltre che gli impegni come madre - per i quali si sentì sempre impreparata, fino a lasciare l’educazione dei figli alla loro nonna - la fecero ammalare. Era una malattia psicofisica, scrivono alcuni storici, altri invece parlano di tubercolosi.
In ogni caso solo la partenza da Vienna e i lunghi viaggi in giro per l’Europa riuscivano a farla stare meglio, ma non solo: i viaggi sì, ma anche le diete estreme, l’esercizio continuo e l’ossessione per il proprio aspetto.
È stato ipotizzato che la principessa Elisabetta soffrisse di anoressia nervosa, un’ipotesi che spiegherebbe l’irrequietezza che l’hanno contraddistinta, oltre che al rifiuto del cibo e del sesso. Un tormento dell’animo e del corpo che Lisi trascrisse in un diario in versi.
Ecco un estratto dal suo diario poetico:
Solitaria vago in questo mondo, alla gioia, alla vita da tempo ho voltato le spalle; con nessuno condivido la mia vita, mai vi fu alcuno che mi abbia capito. […]Sono circondata dai parenti, ma soltanto al corpo e al sangue sono vicini; dieci volte è sprangata la mia interiorità e ben chiuso è ogni accesso.
La fine della principessa Sissi e la nascita del mito
Elisabetta non era particolarmente amata dalla corte e dal popolo, che la criticavano per i lunghi periodi di lontananza e le stranezze. Tanto che una delle fissazioni della principessa era quella di non voler apparire come “pazza”.
Purtroppo i giornali dell’epoca non aiutavano e sulla sua figura hanno scritto e raccontato ogni vicenda, insistendo sulla possibilità di una “pazzia” ereditata dal continuo rimescolamento dei geni famigliari.
Il mito di Sissi è dovuto sicuramente al film del 1953, dal quale emerge la figura della “Principessa Sissi” nome della pellicola. Una notorietà postuma la sua morte, che avvenne per mano di un anarchico italiano.
Elisabetta era a Ginevra in incognito per lasciare il paese su un battello. L’anarchico Luigi Lucheni, informato del suo aspetto, l’attese nascosto e la pugnalò al petto. Elisabetta morì nella sua stanza d’albergo un’ora dopo, mentre l’assassino veniva arrestato.
Il motivo dietro l’omicidio fu, secondo le parole dell’uomo: “Perché sono anarchico, perché sono povero, perché amo gli operai e voglio la morte dei ricchi”.
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