Il cardinale Pell, tesoriere del Vaticano, è stato giudicato colpevole di abusi sessuali su minori. Condannato a 6 anni di carcere.
Il cardinale George Pell, funzionario dell’economia in Vaticano, è stato condannato a 6 anni di carcere dalla County Court dello Stato di Victoria, in Australia, dove si era recato per organizzare la difesa dopo le accuse di pedofilia.
I giudici lo hanno ritenuto colpevole per gli abusi sessuali commessi ai danni di due coristi di 13 anni, nel 1996, anche se il cardinale continua a dichiararsi innocente. I suoi legali hanno già presentato appello, che sarà udito intorno alla prima settimana di giugno.
Secondo l’ordinamento australiano, il cardinale potrà chiedere la libertà in cauzione dopo soli 3 anni e 8 mesi di detenzione.
George Pell: la condanna in primo grado
Per la prima volta nella storia della Chiesa, uno dei più alti funzionari del Vaticano è stato condannato per pedofilia. Infatti la County Court australiana dello Stato di Victoria ha emesso la sentenza di condanna definitiva a 6 anni di carcere per le accuse di pedofilia gravanti su George Pell (77) numero 3 del Vaticano.
Tuttavia Pell si è sempre professato innocente e continua ancora a farlo; i suoi legali hanno presentato appello alla sentenza di primo grado, che sarà udito tra il 5 ed il 6 giugno. L’appello si basa sul fatto che la sentenza è stata emessa in seguito alle dichiarazioni di una sole delle vittime, poiché l’altra persona coinvolta è morta per overdose di eroina nel 2014.
Il cardinale potrà beneficiare della libertà in cauzione dopo almeno 3 anni e 8 mesi di detenzione.
L’inchiesta
La condanna per pedofilia arriva dopo 23 anni dal compimento degli abusi sessuali, a causa degli insabbiamenti dello stesso Pell e della Curia romana.
Le accuse erano emerse per la prima volta nel 2016, quando il cardinale fu interrogato dalla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (la Commissione d’inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori negli anni ’70 e ‘80), tramite video-collegamento.
Dopo le accuse, Pell aveva deciso di rinunciare all’immunità diplomatica del Vaticano e di farsi giudicare secondo le regole della giustizia civile. Dal giugno del 2017, Papa Francesco gli aveva concesso di lasciare Roma ed il ruolo di funzionario dell’economia per volare in Australia e concentrarsi sulla difesa.
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