Chi inizia un percorso universitario cerca sempre di capire quale sia la laurea più utile per il futuro; ma quali sono invece le lauree inutili?
Solitamente si è portati a pensare che esistano delle lauree più inutili di altre. Tuttavia, non tutte le lauree inutili portano per forza a un reddito più basso, anzi. Alcune volte le cose che si immaginano in un modo possono essere del tutto al contrario.
Da lettere, a scienze della comunicazione o delle merendine, tante volte si è sentito dire che alcuni corsi universitari non sono tra le migliori lauree per trovare lavoro. Tuttavia, con un poco più di attenzione, si può notare che, ad esempio, il numero di disoccupati nelle discipline umanistiche è pari rispetto agli altri corsi di laurea o, almeno, gli stipendi oramai si equivalgono.
Basti pensare a quanto sia difficile oggi trovare un buon posto di lavoro per un praticante avvocato; o ancora, quanto sia difficile fare carriera al di là dell’insegnamento in ambito scientifico. Forse, il settore di avanguardia per eccellenza resta oggi l’informatica in senso ampio (o l’applicazione di materie all’informatica), unico settore che - a livelli approfonditi - potrebbe regnare sugli altri in termini di stipendio.
Lo studio sullo stipendio delle “lauree inutili”
Comunque, secondo uno studio portato avanti dall’American Academy of Art and Sciences, chi si laurea in una delle discipline umanistiche alla triennale negli USA, può ambire ad uno stipendio pari a circa 52 mila dollari, mentre 72 mila dollari dopo la magistrale.
Rispetto a chi si laurea in ingegneria, si tratta di uno stipendio inferiore. Tuttavia, lo stipendio medio di una persona laureata in ingegneria - sempre stando a quanto riporta lo studio che è stato condotto dall’American Academy of Art and Sciences - è pari ad 80 mila dollari l’anno, cifra lievemente superiore e comunque molto bassa.
Anche per quanto riguarda l’informatica, tutto dipende dal livello e dall’ambito nel quale si lavora. Non è per forza scontato, infatti, che un laureato in ingegneria informatica o in robotica o in materie affini ad esse, riesca a piazzarsi in alte posizioni nel mondo del lavoro.
La soddisfazione del post laurea
Secondo la ricerca, inoltre, chi si laurea in una di quelle che vengono ritenute le “lauree inutili”, prime fra tutte quelle umanistiche, si ritiene in seguito più soddisfatto della situazione lavorativa e non rimpiange di aver intrapreso degli studi simili.
Nelle stime del rapporto tra soddisfazione e scelta del corso di laurea, chi sceglie una facoltà umanistica si trova ad esprimere una votazione che va dal 7,5/10 a 10/10. Per di più, con una laurea di tipo umanistico, oggi, esistono nuovi sbocchi professionali che in passato non esistevano, come per esempio il social media manager o il seo writer.
Certo, questo tipo di professioni richiedono delle competenze collaterali, che comunque è possibile acquisire, senza rinunciare alla possibilità di inseguire tipologie di lavoro più tradizionali che altro non fanno che ampliare il range di possibilità per chi ha frequentato un corso di laurea “inutile”.
I pregi della laurea in Lettere
La laurea in Lettere è quella che, insieme a Scienze Politiche, viene più spesso vista come il corso universitario inutile per antonomasia.
Tuttavia, un pregio della laurea in Lettere è la formazione culturale che quest’ambito può offrire. Infatti, indipendentemente dagli sbocchi lavorativi - dando per assodato che ormai trovare lavoro con uno stipendio alto è difficile in ogni ambito - studiando Lettere si riesce ad ottenere una formazione storica e sociale che difficilmente potremo riscontrare in un laureato in matematica.
Conoscere il passato, la cultura, la letteratura è un requisito essenziale per poter creare un’analisi critica del presente. Con questa laurea non si avrà una mente settorializzata, specializzata. L’approccio, d’altra parte, è più etico e umano.
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