Quantificare il valore del mercato della droga è complicato, trattandosi di un’economia sommersa. I dati più affidabili in merito sono quelli del Dipartimento politiche antidroga: vediamo cosa dicono
Da una parte il referendum sulla legalizzazione della cannabis, dall’altra il caso Morisi: negli ultimi giorni in Italia si è tornato a parlare di mercato della droga e di sostanze stupefacenti, per opposti motivi. In particolare la discussione si è accesa dopo la notizia dell’indagine a carico di Luca Morisi, ex capo della cosiddetta Bestia che gestiva gli account social di Matteo Salvini: l’accusa è di detenzione e cessione di stupefacenti. In particolare, Morisi sarebbe stato trovato in possesso di una quantità di cocaina ritenuta minima e per uso personale, ma avrebbe anche - secondo quanto raccontano i ragazzi coinvolti nella vicenda - ceduto a loro la cosiddetta droga dello stupro, il Ghb.
Il caso Morisi riporta quindi al centro dell’attenzione il tema del mercato della droga in Italia, su cui i dati più precisi vengono forniti dalla Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento politiche antidroga. Una prima cifra, che dà l’idea del fenomeno, è quella sulle segnalazioni per detenzione di sostanze per uso personale registrate nel 2020: sono state 32.879, per un totale di 31.016 persone.
Le persone segnalate per reati correlati alla droga, invece, sono state 31.335 (in calo dell’11% rispetto al 2019): il 43% per reati relativi alla cannabis, il 41% per cocaina e il 9% per eroina. Ma in quanto si traduce, da un punto di vista economico, questo dato? Quanti miliardi vale il mercato della droga in Italia?
Come vengono calcolati i dati sul mercato della droga
Conoscere il valore preciso del mercato della droga è molto complicato. L’osservazione avviene sulla base dell’economia sommersa e illegale e, per questo motivo, è difficile che le stime possano essere esatte. Anche perché, come si sottolinea nella relazione annuale, in Italia «non esistono indagini statistiche dirette» sulla stima del valore di questo mercato.
Per ottenere una stima vengono analizzati diversi fattori: il numero dei consumatori, la quantità media consumata e i prezzi di mercato. Per i prezzi viene considerato il valore intermedio tra le quotazioni estreme e il risultato finale è in linea con quelli diffusi dalle Nazioni Unite. La stima del valore del mercato, quindi, viene effettuata sulla base dei prezzi e della quantità dei consumi in Italia.
Quanti sono i consumatori di droga in Italia
Il report annuale fornisce anche le stime sul numero di consumatori di sostanze stupefacenti. Le ultime stime risalgono al 2018: i consumatori di cannabis sarebbero 5,9 milioni, mentre quelli di cocaina poco più di 900mila. Per l’eroina la cifra è di 300mila consumatori, mentre per le altre sostanze chimiche (come Lsd ed Ecstasy) la cifra stimata è di 600mila.
Quanto vale il mercato della droga in Italia
Secondo le stime riportate nella relazione del Dipartimento politiche antidroga, il mercato delle sostanze stupefacenti «muove attività economiche per 16,2 miliardi di euro». Di questi oltre 16 miliardi, circa il 39% è attribuibile al consumo dei derivati della cannabis, quasi il 32% all’utilizzo di cocaina. Proprio per il mercato della cocaina negli ultimi tre anni si è osservato un incremento medio del commercio pari a circa 2,5 punti percentuali. Il trend generale, peraltro, è in aumento: erano 15 miliardi nel 2016, sono diventati 15,8 nel 2017 e nel 2018 la stima è di 16,2 miliardi di euro.
Quanto vale il mercato di cannabis, cocaina ed eroina
Nella relazione annuale vengono forniti anche dati più specifici, relativi alle singole sostanze stupefacenti che più incidono sul valore economico del mercato della droga. Il valore più alto è quello della cannabis: le stime parlano di un giro da sei miliardi di euro nel 2016 che è poi salito a 6,3 miliardi sia nel 2017 che nel 2018 (ultimo dato disponibile). Per la cocaina, invece, l’incremento è costante: si passa dai 4,5 miliardi del 2016 ai 4,9 del 2017, per arrivare ai 5,1 miliardi del 2018. Infine, per l’eroina si parte dai 2,9 miliardi del 2016, si passa per i 2,8 del 2017 e si arriva ai 3,1 del 2018.
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