L’Unione Europea è pronta a chiedere un maxi risarcimento ad AstraZeneca per i vaccini non consegnati: la sentenza è attesa per il prossimo mese, ma il contratto sarebbe blindato.
Tra l’Unione Europea e AstraZeneca ora è guerra totale. Il tutto nasce dall’azione legale avviata a fine aprile da Bruxelles, che ha citato in giudizio l’azienda anglo-svedese per non aver rispettato i termini del contratto in merito alla fornitura dei vaccini anti-Covid.
Stando a quanto riporta Reuters, l’agenzia tedesca finora in materia di vaccini non ha sbagliato nessuna delle indiscrezioni lanciate, l’UE oltre a pretendere che vengano rispettate le forniture previste, sarebbe adesso pronta a chiedere anche un cospicuo risarcimento.
Ma AstraZeneca rischia veramente di dover pagare una maxi multa per le dosi non consegnate nel primo trimestre? Stando a chi ha visionato il contratto senza omissis, l’azienda anglosvedese non correrebbe particolari pericoli.
La battaglia legale tra l’UE e AstraZeneca
Per Palazzo Berlaymont nel primo trimestre del 2021 AstraZeneca avrebbe fornito all’Unione Europa soltanto il 25% delle dosi pattuite, il tutto mentre 50 milioni di dosi venivano inviate ad altri Paesi.
Dosi queste che sarebbero finite soprattutto nelle disponibilità del Regno Unito, mentre da Londra nemmeno un lotto avrebbe fatto il percorso inverso in direzione UE. Nelle scorse settimane Bruxelles ha accusato anche gli Usa di aver bloccato l’export dei vaccini, il tutto mentre l’Unione finora ha esportato il 50% della propria produzione.
Altra accusa mossa dal legale Rafael Jeffareli nei confronti di AstraZeneca, è quella di non aver fatto il massimo per aumentare la produzione nel suo sito nei Paesi Bassi, gestito dal subappaltatore Halix.
“AstraZeneca non ha nemmeno utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione” ha poi aggiunto Jeffareli, sostenendo che il gruppo “poteva in quel momento mobilitare sei siti di produzione per rispettare il programma stabilito”.
“I contratti non contengono alcun obbligo di utilizzare quei siti - è stata la replica di Hakim Boularbah, avvocato di AstraZeneca - Magari è ciò che vorrebbe la Commissione, ma non è previsto nel contratto”.
Il contratto e richiesta di risarcimento
In questo scenario, si parla così di una richiesta pari a 10 euro a dose per ogni giorno di ritardo, più una multa di 10 milioni per ogni eventuale violazione del contratto stipulato, con la sentenza che dovrebbe arrivare a giugno.
Stando a una prima stima, difficile calcolare quale possa essere la cifra esatta del possibile risarcimento, AstraZeneca rischierebbe di dover pagare all’UE 45 miliardi di euro. Nonostante questo, in Borsa il titolo dell’azienda con un ribasso molto contenuto.
Al centro di questa battaglia legale c’è proprio il contratto stipulato lo scorso ottobre tra l’UE e l’azienda anglosvedese. Il testo pieno di omissis è stato reso noto dalla Commissione, ma chi lo avrebbe visionato per intero ha affermato che non sarebbero stati concordati particolari vincoli per la fornitura.
Ecco a febbraio cosa annunciava la trasmissione Report , svelando gli omissis, in merito al contratto stipulato con AstraZeneca: “Prezzo no profit ma solo fino a luglio. Poi AstraZeneca potrà decidere se aumentarlo. Trecento milioni di dosi erano attese entro giugno, ma rispettare le scadenze sarà impossibile. Ma non ci sono penali automatiche”.
Nel frattempo con la stipula del nuovo contratto con Pfizer, 1,8 miliardi di dosi per il biennio 2022-2023, Bruxelles al termine di quest’anno ha già deciso di dire addio al vaccino made in Oxford, ma gli strascichi legali potrebbero andare avanti ancora a lungo.
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