Quanto guadagna un arbitro di calcio? Stipendi e rimborsi dalla Serie A alle giovanili

Alessandro Cipolla

09/04/2024

Gli stipendi e i rimborsi degli arbitri di calcio: ecco quanto guadagnano in Italia i direttori di gara dalla Serie A fino alle partite delle giovanili.

Quanto guadagna un arbitro di calcio? Stipendi e rimborsi dalla Serie A alle giovanili

Quanto guadagna un arbitro di calcio in Italia? Una domanda questa sempre attuale nel Belpaese dove il pallone non è un semplice sport, ma un autentico dogma che appassiona milioni di tifosi e centinaia di migliaia di praticanti.

L’arbitro in Italia è una figura chiave, con il nostro campionato che è stato capace di sfornare due dei fischietti più emblematici del panorama calcistico internazionale: Concetto Lo Bello e Pierluigi Collina.

Non sono mancate però le polemiche - e le indagini in molti casi scaturite poi in processi - che da sempre accompagnano l’operato della nostra classe arbitrale, spesso considerata come la migliore al mondo anche se sono stati tanti gli scandali che hanno interessato le giacchette nere.

Cerchiamo allora di fare chiarezza sugli importi degli stipendi percepiti dagli arbitri, così come i guardalinee e la nuova figura di assistente al Var. In media si va dai 90.000€ ai 200.000€ per chi ha la fortuna di arbitrare in Serie A; non tutti gli arbitri, però, possono vantare guadagni così alti e soddisfacenti.

La maggior parte degli arbitri italiani fruisce rimborsi minimi con cui a malapena è possibile coprire le spese necessarie agli spostamenti in base livello delle partite arbitrate.

Quanto guadagna un arbitro di Serie A e Serie B

Per ogni stagione di Serie A l’Aia seleziona circa una ventina di arbitri, tra i quali figurano un paio di debuttanti per la categoria. Questi lavorano come liberi professionisti, quindi con regolare Partita IVA.

Percepiscono un compenso fisso - qualificato come “diritto di immagine” - più una diaria per ogni partita. Partiamo dall’esaminare l’importo fisso: questo è di 90.000€ annui (lordi) per gli arbitri internazionali - una decina in tutto - e di 30.000€ per tutti gli altri.

Queste sono le cifre nel dettaglio per ogni gara di Serie A.

  • Arbitro: 4.000€
  • Guardialinee: 1.400€
  • Quarto uomo: 500€
  • Var: 1.700€
  • Assistente Var: 800€

Come riportato da Calcio & Finanza, i guadagni degli arbitri di Serie A variano in baso al loro grado di anzianità.

  • 1° anno: 20.000€ (7.000€ per un assistente);
  • Da 0 a 50 gare di Serie A: 30.000€ (10.000€ per un assistente);
  • Oltre 50 gare di Serie A: 60.000€ (20.000€ per un assistente);
  • FIFA ed ex FIFA (i cosiddetti arbitri internazionali): 90.000€ (27.000€ per un assistente).

In base a questo l’arbitro più pagato della scorsa stagione è stato Daniele Chiffi con 86.800€, seguito da Michael Fabbri (76.900€) e Daniele Doveri (76.700€).

Le cifre per ogni gara però cambiano quando si scende in Serie B, con l’arbitro che arriva a percepire 1.700€.

Ci sono poi le altre competizioni nazionali da prendere in considerazione: per quanto riguarda la Coppa Italia, ad esempio, si parte da un compenso di 1.000€ a partita per i primi turni di qualificazione per poi arrivare a 1.500€ per chi è selezionato ad arbitrare i quarti. Per le semifinali il compenso è di 2.500€, mentre per la finale di 3.000€. Nella Supercoppa Italiana, invece, il compenso è lo stesso previsto per le partite di Serie A: 3.800€.

Complessivamente per la FIGC il costo per il sistema arbitrale (gli ultimi dati risalgono al 2017-2018) è pari a 44 milioni di euro.

Giovanissimi e allievi

Si può fare una stima abbastanza precisa di quanto può guadagnare un arbitro italiano a seconda del livello delle partite che presiede. Il grado da cui tutti gli arbitri iniziano è quello delle categorie di giovanissimi e allievi. Per questa categoria i guadagni relativi agli spostamenti effettuati per le trasferte sono i seguenti:

  • 30 euro fino a 25 km dalla sede arbitrale;
  • 38 euro fino a 50 km;
  • 42 euro fino a 75 km;
  • 52 euro fino a 100 km;
  • 57 euro fino a 150 km;
  • 68 euro fino a 200 km;
  • 78 euro fino a 250 km;
  • 88 euro fino a 300 km.

I rimborsi corrisposti per questo lavoro sono veramente irrisori e spesso non coprono neanche le spese per gli spostamenti: lavorare in questa categoria serve principalmente ad imparare il più possibile. Va anche detto a proposito che è raro essere chiamati per spostamenti superiori a 50 km poiché le sedi arbitrarie sono molto diffuse con una media di una per provincia; pertanto è più semplice che venga chiamato un professionista più vicino.

Serie D e Lega Pro

Cambia poco la situazione per quanto riguarda le partite di Serie D ossia quelle a un gradino più in basso rispetto al calcio professionistico. In questa categoria i guadagni previsti sono quelli sopra indicati e in aggiunta talvolta vengono corrisposti dei buoni pasto rispetto alle categorie più basse.

Subito dopo la Serie D troviamo la Lega Pro, il campionato di livello più basso tra quelli professionistici: in questo caso inizia ad esserci una sostanziale differenza rispetto alle categorie precedenti.

Un arbitro di Lega Pro guadagna 200 euro per trasferta ai quali si sommano due buoni pasto da 30 euro cadauno più 0,21 centesimi di euro per km percorso; inoltre in questa categoria è molto frequente dover effettuare spostamenti importanti che superano anche i 600 km e che si calcolano a partire dal domicilio dell’arbitro.

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