La maggior parte degli alimenti per bambini particolarmente pubblicizzati non sono salutari. È questo il risultato di uno studio condotto da una ONG tedesca: ecco quali sono i cibi peggiori.
Quasi tutti gli alimenti per i bambini non sono salutari. È questa la conclusione di un’indagine condotta da Foodwatch, un’ONG tedesca che ha preso in esame ben 283 prodotti destinati ai bambini.
Si tratta principalmente di alimenti fortemente pubblicizzati la cui composizione nutrizionale si allontana molto dai requisiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per gli alimenti bilanciati. Nello specifico, l’85,5% dei cibi presi in esame non sono salutari e contengono troppi zuccheri, grassi o sale. Ma vediamo quali sono i peggiori.
La maggior parte dei cibi per bambini non sono sani: i peggiori
Più dell’85% dei cibi destinati direttamente ai bambini nel marketing o nella pubblicità non sono sani e contengono dei quantitativi troppo elevati di zuccheri, grassi e sale. Sono questi i preoccupanti dati riportati da Foodwatch, un’ONG tedesca.
Lo studio ha analizzato 16 aziende, tra cui Nestlé, Danone, Ferrero e Unilever, che hanno deciso di firmare nel 2007 l’Ue Pledge, ossia un impegno volontario per un marketing responsabile. Ma vediamo quali sono le aziende che producono gli alimenti peggiori.
Marca | Prodotti analizzati | Cibi sbilanciati |
---|---|---|
Nestlè | 58 | 76% |
Danone | 29 | 59% |
Kellogg’s | 26 | 92% |
Ferrero | 23 | 100% |
Burger King | 20 | 75% |
Pepsico | 28 | 100% |
Royal Friesland Campina | 18 | 83% |
Coca-cola | 13 | 100% |
Intersnack | 13 | 100% |
Mars | 13 | 100% |
McDonald’s | 13 | 62% |
Unilever | 13 | 100% |
Bel Group | 9 | 100% |
Mondelez | 9 | 100% |
Lorenz Snack-World | 7 | 100% |
Lindt | 1 | 100% |
Dalla tabella si può vedere come 10 delle 16 aziende prese in considerazione commercializza solamente prodotti poco salutari, tra queste Ferrero, Unilever, Coca-Cola. Per quanto riguarda Nestlé, recentemente finita nell’occhio del ciclone a causa dei suoi prodotti poco salutari, commercializza ben 44 alimenti lontani dai criteri dell’OMS, Kellogg’s 24. e Ferrero 23.
Nello specifico, in tre yogurt prodotti da Nestlè il quantitativo di zucchero al loro interno è stato ridotto del 50% rispetto agli anni precedenti, ma gli Smarties hanno il 50% di zucchero in più rispetto a quanto indicato dall’OMS. Anche nei cereali prodotti da Kellogg’s è stato trovato un quantitativo di zucchero superiore del doppio rispetto a quanto consigliato dall’OMS. Oliver Huizinga direttore della campagna di Foodwatch ha precisato che “i prodotti pubblicizzati per i bambini sono principalmente bombe di zucchero e snack grassi. Anche gli impegni volontari dell’industria alimentare non hanno cambiato nulla”.
Le differenze rispetto al 2015
Rispetto al 2015, durante il quale fu svolto uno studio simile, le cose non sembrano essere migliorate molto. All’epoca la percentuale di prodotti non salutari secondo i criteri dell’OMS era del’89,1%, superiore solamente di 3,6 punti percentuali rispetto all’indagine odierna. I dati dimostrano che l’autoregolamentazione volontaria dell’industria alimentare volta ad una commercializzazione rivolta ai bambini più responsabile è stata un completo fallimento.
L’unica azienda che ha fatto dei significativi passi in avanti dal 2015 è stata Danone, che ha deciso di ridurre la percentuale dei prodotti non salutari destinati ai bambini passando dal 96,8% del 2015 al 58,6% del 2021. Nel corso degli ultimi anni l’azienda ha deciso di ritirare o modificare la ricetta di ben 13 prodotti poco sani, tuttavia anche Danone non può passare il test, dato che la maggior parte dei prodotti commercializzati continua a non essere conforme ai canoni dell’OMS.
© RIPRODUZIONE RISERVATA