Salvini a Porta a Porta: “Con Quota 100 ho mandato in pensione gli uomini delle Forze dell’Ordine”. Ma non è vero.
Pensioni: durante il confronto avuto nel corso di Porta a Porta, Salvini e Renzi hanno dibattuto anche su Quota 100, misura che il leader di Italia Viva vorrebbe che il Governo Conte cancellasse.
Secondo Renzi, infatti, il costo di Quota 100 - che complessivamente costerà allo Stato circa 20 miliardi di euro - non è proporzionato al vantaggio, dal momento che si dà la possibilità di andare in pensione in anticipo ad appena 200.000 persone (i numeri, svelati da Salvini, sono persino più bassi).
Senza dimenticare che - sempre secondo quanto dichiarato da Renzi - non viene fatta alcuna distinzione tra i lavoratori, in quanto non vi è alcuna tutela per le categorie che, come ad esempio le donne, sono svantaggiate nel mercato del lavoro.
Ed è rispondendo a queste accuse che Matteo Salvini - come potete vedere nel video soprastante - ha commesso un “grave” errore per Quota 100. Elencando le categorie di lavoratori che hanno potuto beneficiare della possibilità di anticipare l’accesso della pensione a 62 anni, infatti, Salvini ne ha aggiunta una che in realtà è stata “dimenticata” dall’ultima riforma delle pensioni: le Forze dell’Ordine.
Salvini: “Con Quota 100 ho mandato in pensione le Forze dell’Ordine”
Rispondendo alle accuse di Matteo Renzi, Salvini si è detto soddisfatto per aver mandato in pensione in anticipo - grazie a Quota 100 - “infermieri con la schiena rotta, camionisti che non ce la fanno più, metalmeccanici, operai, insegnanti, uomini delle Forze dell’Ordine…”
Quindi, secondo Salvini - che questa misura l’ha voluta fortemente - Quota 100 ha permesso al personale delle Forze dell’Ordine di anticipare l’accesso alla pensione.
Tuttavia, come il personale in divisa già sa, queste dichiarazioni non corrispondono alla realtà dal momento che per le Forze dell’Ordine quanto previsto da Quota 100 non vale.
Pensioni: non è vero che le Forze dell’Ordine sono andate in pensione con Quota 100
All’indomani dell’approvazione del decreto 4/2019, contenente disposizioni per una riforma delle pensioni, non mancarono le proteste delle parti sociali rappresentanti delle Forze dell’Ordine, vista l’assenza di vantaggi per il personale in divisa.
D’altronde, non c’era motivo per cui Quota 100 si dovesse applicare anche alle Forze dell’Ordine, visto che per questi - per i quali non valgono le regole introdotte dalla Legge Fornero - ci sono dei requisiti diversi per il pensionamento. Nella maggior parte dei casi, infatti, il personale delle Forze Armate e di Polizia raggiunge il diritto alla pensione già prima dei 62 anni previsti da Quota 100.
Se le Forze dell’Ordine possono andare in pensione prima rispetto alla generalità dei lavoratori, quindi, è merito delle attuali regole del sistema previdenziale, non dell’ultima riforma delle pensioni.
Insomma, le parole di Salvini non rappresentano la realtà, almeno per quanto riguarda le Forze dell’Ordine “dimenticate” dalla riforma delle pensioni firmata M5S-Lega.
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