Quota 100 potrebbe essere un fallimento secondo Tito Boeri ex numero uno dell’INPS sul fronte dell’occupazione. Vediamo perché.
Quota 100 potrebbe essere un fallimento e a dirlo è Tito Boeri, ex numero uno dell’INPS che in un editoriale su Repubblica si è lasciato andare a considerazioni poco rassicuranti sulla misura introdotta dal primo governo Conte.
Boeri cita anche l’Osservatorio sul precariato INPS che permette di avere un quadro sullo stato di salute dell’occupazione in Italia da gennaio a settembre 2019, confrontandolo con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Quota 100 per Boeri “distrugge i posti di lavoro invece di crearli” come già il titolo preannuncia. È recente anche un rapporto dell’OCSE che sostiene che Quota 100 vada abolita.
Quota 100 è la misura che prevede il pensionamento anticipato per chi ha 62 anni di età e 38 di contributi. Essa è stata pensata anche per facilitare il turn over del mercato del lavoro sia pubblico che privato, insieme ad altri provvedimenti già esistenti come Opzione donna o Ape social.
Secondo Boeri alla luce delle uscite previste con Quota 100, anche nella Pubblica Amministrazione, non si favorisce totalmente il ricambio generazionale e quindi l’occupazione giovanile principalmente. Vediamo perché.
Per Boeri Quota 100 non favorisce l’occupazione: ecco perché
Boeri sosterrebbe la non efficacia di Quota 100 e il fallimento relativo all’occupazione giovanile. Secondo l’ex INPS sono state 132mila le persone che sono andate in pensione con Quota 100, ma questo non avrebbe avuto un effetto positivo sulle assunzioni che sarebbero state 250mila in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Non è la prima volta che Boeri si lascia andare a queste considerazioni. In un’intervista a Repubblica aveva affermato:
“Facciamo uscire più persone per dare più lavoro ai giovani è un’altra storia che si vuole far credere. Ma il mercato del lavoro non è un autobus all’ora di punta in cui si sale solo se scende qualcuno. Il numero dei posti di lavoro non è fisso e questa misura avrà come effetto non una maggiore occupazione, ma un maggior peso sulle tasche dei giovani".
Non sappiamo ancora se queste previsioni si avvereranno. Intanto ricordiamo che per favorire il turn over nella Pubblica Amministrazione sono previsti Concorsi pubblici per 500mila nuove assunzioni entro il 2021. Vediamo cosa dice l’Osservatorio sul precariato INPS.
Il futuro delle assunzioni dopo Quota 100: l’Osservatorio sul Precariato INPS
Alla luce delle dichiarazioni di Boeri sul fallimento di Quota 100 e il futuro delle assunzioni, vediamo cosa dice l’Osservatorio sul Precariato INPS riferito ai primi 9 mesi del 2019 rispetto al 2018.
Il report afferma che a stabilizzarsi sono i lavori a termine, mentre diminuiscono i contratti a tempo determinato e in somministrazione. Tendono anche a stabilizzarsi i rapporti occasionali e di lavoro accessorio.
L’incremento rispetto allo stesso periodo del 2018 riguarda la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, da 359.704 a 537.413 (+49,4%).
In totale nei primi 9 mesi del 2019 le assunzioni nel settore privato sono state 5.527.316. Per avere un quadro completo bisognerà attendere la fine dell’anno corrente. Intanto rimandiamo al report dell’INPS.
© RIPRODUZIONE RISERVATA